A volte non serve andare lontano per sentirsi davvero in viaggio. Basta salire in moto e lasciarsi guidare da strade che conoscono il silenzio, l’odore dei boschi e i ritmi lenti dei piccoli paesi. Questo itinerario parte da San Marino e attraversa alcuni angoli poco battuti ma pieni di carattere: Novafeltria, Sant’Agata Feltria, Pennabilli fino ad arrivare a Carpegna, con la sua montagna che sembra messa lì apposta per farti salire, guardare in basso e respirare forte. Non è un tour da record, ma è uno di quelli che ti rimette in pace con la strada e anche un po’interiormente.
Parti da San Marino con la voglia di perderti un po’. Il rombo della moto rompe il silenzio del mattino mentre lasci alle spalle le torri e i vicoli in pietra. L’aria è fresca, il panorama si apre subito, le colline ti chiamano, e tu rispondi con il gas.
Scendi verso Novafeltria lungo la Marecchiese, una strada che sembra fatta apposta per le due ruote. Le curve arrivano una dopo l’altra, lisce come un pensiero che si scioglie. L’asfalto taglia i campi e i boschi, e intorno tutto è verde, vivo. Novafeltria ti accoglie con calma, una piazza, qualche tavolino all’aperto, il bar dove prendere un caffè e scambiare due parole con un signore che ti chiede da dove vieni.
Poi risali in sella, direzione Sant’Agata Feltria. La strada si stringe, diventa più intima, quasi timida. Ogni curva è un invito a rallentare, a guardare. Arrivi al borgo e il tempo cambia ritmo, la Rocca ti guarda dall’alto, le case sembrano uscite da un libro, c’è profumo di legna, di storia, di qualcosa che non sai bene cos’è ma che ti fa stare bene. Qui si mangia bene, anche solo un panino con il formaggio locale sa di casa.
Riparti, senza fretta, e punti verso Pennabilli. È vicino, ma il paesaggio cambia ancora. La strada è dolce, si muove tra le colline come un nastro. Quando arrivi, capisci subito che qui c’è qualcosa di speciale. È un paese che parla piano, ma dice tanto. Le parole di Tonino Guerra sono ovunque, e anche se non le leggi, le senti. Ti fermi, magari su una panchina, e per un attimo non hai voglia di andare via.
Ma il richiamo della strada è forte, e così riprendi a salire verso Carpegna. L’ultima parte è la più bella, il bosco si fa fitto, l’aria si fa più fresca, la salita ti prende sul serio. Le curve si stringono, e la moto danza leggera. Arrivi in paese con la sensazione di aver fatto qualcosa di semplice ma importante. Carpegna è quieta, autentica, il punto perfetto per tirare il fiato. E se hai ancora voglia, c’è il Monte Carpegna che ti aspetta, con la sua strada che si arrampica tra gli alberi e ti regala una vista che vale il viaggio.
Questo giro non è lungo, ma ha tutto. La libertà della strada, la bellezza dei borghi, la pace della natura. È un modo per respirare forte, per ritrovarti. Tu, la moto, e il tempo che – per una volta – decide di rallentare con te.
Carpegna è un piccolo paese immerso nel verde dell’Appennino marchigiano, al confine con Romagna e Toscana. Non è un posto che colpisce subito con grandi monumenti o attrazioni turistiche, ma ha un fascino tranquillo, fatto di semplicità e natura. Il centro storico è ordinato, raccolto attorno a una piazza silenziosa dove ci si saluta ancora per strada. Le case in pietra e i vicoli stretti raccontano una vita che scorre senza fretta, fatta di abitudini, di stagioni che si sentono davvero, di persone che il territorio lo conoscono a memoria. Il prosciutto poi è il vero fiore all’occhiello di questo magico luogo.
Intorno al paese si estende il Parco Naturale del Sasso Simone e Simoncello, una zona protetta ricca di sentieri e boschi, ideale per escursioni, passeggiate e ovviamente per chi ama la moto. Ma il punto più noto di Carpegna è il suo monte, una salita che arriva fino a oltre 1.400 metri, resa celebre anche da Pantani, che qui si allenava. È un percorso molto apprezzato da motociclisti e ciclisti, per le curve strette, il dislivello costante e la vista che si apre via via che si sale. Non è una strada lunga, ma è tecnica e coinvolgente, perfetta per chi cerca guida e paesaggio insieme.
Una volta arrivati in cima, si respira aria fresca anche in piena estate, e nelle giornate limpide si può vedere il mare Adriatico da lontano. C’è un rifugio, qualche tavolo per fermarsi a mangiare qualcosa, e tanto silenzio. Carpegna è questo, un luogo dove si stacca la testa, si rallenta, e si ritrova quel piacere semplice di guidare in mezzo alla natura, lontano dalla confusione. Non serve altro.
Sono Alessio Gabrielli, ho 27 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito TrueRiders portando avanti la mia passione per le moto e lo sport
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