La Valle d’Aosta si dirama a sua volta in splendide valli, e stavolta andiamo a scoprire la Valle del Lys. In particolare saliamo verso un piccolo borgo ma dallo straordinario patrimonio culturale e linguistico. A quasi mille metri di altitudine c’è Issime, un paese che conserva una forte identità walser, comunità di origine germanica che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia locale. In tutto, in questo paese si parlano tre lingue… e l’italiano non è nemmeno quella più parlata! Inutile dire che questi paesaggi di montagna ai piedi del Monte Rosa sono uno spettacolo assoluto, e ora che le giornate si allungano è il momento di tornare a vivere le Alpi.
Partenza da Biella per un itinerario che richiede circa un’ora e mezza di tempo in sella. Prendi la SP388 per Occhieppo Inferiore e svolta sulla sinistra sulla SP500 per andare fino a Netro. Continua verso la collina morenica eporediese e raggiungi Borgofranco d’Ivrea: prosegui sulla SS26 fino a Pont-Saint-Martin, primo Comune della Valle d’Aosta che incontri. La tua direttrice di riferimento diventa ora la SR44 che percorre la Valle del Lys, lungo il corso dell’omonimo fiume. Seguendo le indicazioni per Gressoney-Saint-Jean arrivi a Issime, e poi – perché no? – puoi fare un salto a Gressoney, famosa località di villeggiatura ai piedi del Monte Rosa.
Issime, case walser e paesaggi di montagna in Valle del Lys.
Issime, 960 m s.l.m., meno di quattrocento abitanti, è un comune sparso appoggiato ai piedi del Mont Néry (3.075 metri) e attraversato dal corso del fiume Lys. Si trova nella zona orientale della Valle d’Aosta, quella dominata dal Monte Rosa. La frazione capoluogo è Duarf.
Issime è uno dei pochi luoghi in Italia dove si parlano tre lingue. In particolare è diffuso il titsch, un antico dialetto walser dalle radici germaniche: è una variante del dialetto tedesco meridionale ed è simile allo svizzero tedesco. Ma si parla anche l’italiano, utilizzato nella vita quotidiana e amministrativa, e il francese, che rientra tra le lingue ufficiali della Valle d’Aosta ed è comunemente utilizzato (lo puoi ritrovare anche nella segnaletica). Questa peculiarità rende il borgo un caso raro nel panorama alpino, un vero ponte tra culture e tradizioni diverse.
Il centro storico di Issime è caratterizzato da abitazioni tradizionali in legno e pietra, tipiche delle comunità walser. Tra le costruzioni più affascinanti spiccano le case rurali con i caratteristici tetti in lose (lastre di pietra), le stalle-fienili in legno, costruite su pilastri di pietra per proteggerle dall’umidità, e gli affreschi sacri, che decorano numerose abitazioni e testimoniano la forte spiritualità della comunità.
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Uno dei simboli di Issime è la Chiesa di San Giacomo, un edificio religioso di origine medievale, arricchito nel tempo da affreschi (in particolare quelli del Giudizio Universale) e decorazioni barocche come l’altare finemente intagliato, che è il secondo più grande in Valle d’Aosta dopo quello di Antagnod. All’interno si possono ammirare diverse opere d’arte sacra.
Issime è il punto di partenza ideale per gli amanti delle escursioni in montagna. Tra i percorsi più suggestivi troviamo il sentiero per il Colle della Mologna Piccola, che offre panorami mozzafiato sulla Valle del Lys e rappresenta un importante valico di collegamento che dalla Valle d’Aosta porta a Piedicavallo e a tutto il Biellese. Inoltre, è bello camminare attraverso i villaggi walser abbandonati, testimonianza della storia passata della regione, e passeggiare lungo il Lys per chi vuole un trekking di livello facile.
La cucina di Issime riflette l’incontro tra le culture alpine. Tra le specialità da assaporare: la Seupa à la Vapelenentse, una zuppa di pane e fontina gratinata; il Fromadzo, formaggio tipico valdostano dal gusto intenso, e i piatti a base di selvaggina, come il capriolo in umido. E appena ti alzerai da tavola ci sono nuovi luoghi da visitare: la Valle del Lys sembra piccola e breve ma i borghi belli e fioriti non mancano!
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Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.
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