Nascosto nel cuore verde del Canavese, ci troviamo in uno di quei luoghi che raccontano il “vecchio Piemonte”, tra colline gentili e boschi fitti. La primavera arriva silenziosa ma vivace, accendendo i colori dei giardini reali e animando le vie di un borgo che ha fatto della tranquillità e pace il suo tratto distintivo. Agliè, con il suo Castello ducale, è simbolo della sobrietà sabauda, ma anche delle innovazioni industriali, come la macchina da scrivere (la celebre Olivetti) che qui a lungo è stata prodotta. Non rimane che partire!
Se il Canavese fosse una provincia, allora Ivrea sarebbe la capitale. Proprio da qui parte l’itinerario, dalla città della tecnologia (e delle arance), ed esplora il territorio eporediese (SP68, SP64, SP61) passando nella vicina Banchette, nel punto panoramico nei pressi di Vistrorio, e poi attraverso il piccolo borgo di Torre Canavese. Dopo Bairo, il Comune successivo è Agliè. Le strade sono ben tenute, mai troppo trafficate. Dopo aver esplorato Agliè, puoi fare rotta per il capoluogo, prendendo l’autostrada Aosta – Torino in corrispondenza di San Giorgio Canavese, e arrivando dunque a Torino, con un tempo totale effettivo in sella di 1 ora e 40 minuti per 75 km in tutto.
Il Castello Ducale di Agliè.
Questo Comune, inserito tra i Borghi Più Belli d’Italia, si trova a 315 m s.l.m. di altitudine, ha 2500 abitanti, e vanta 2 personaggi illustri a cui è legato: Filippo d’Agliè (marchese e politico) e Guido Gozzano (scrittore e poeta). Agliè è una località del Canavese, territorio a nord del capoluogo Torino, che vanta numerosi castelli. Qui troverai uno dei più belli e famosi di questi, che tra le altre cose è stato set delle riprese della fiction Elisa di Rivombrosa: se non l’avevi già visto in TV, lo vedrai adesso!
Il Castello Ducale di Agliè, una delle residenze sabaude patrimonio UNESCO, ha ben 300 stanze, saloni sontuosi, ed esterni incantevoli: i giardini all’italiana che lo circondano, tra siepi geometriche, statue e giochi d’acqua, sono il posto perfetto per una passeggiata all’aria aperta. Visitare il castello è come entrare in un libro di storia: stanze arredate, affreschi, porcellane e una biblioteca che sembra uscita da un film in costume. Il tutto in un silenzio ovattato, rotto solo dal canto degli uccelli e dal rumore dei passi sulla ghiaia. È uno dei castelli più affascinanti del Piemonte ed è aperto alle visite del pubblico (ingresso 8€).
Un’altra visita da fare è quella a Villa Il Meleto (ingresso 7,50€) che fu la casa dello scrittore Guido Gozzano. Interni in stile liberty, arredi originali dei primi del ‘900, giardini ottimamente curati, è una bella esperienza da fare, arricchita dalla visita guidata del custode.
La sosta pranzo è un momento sacro, specie dopo una mattinata in sella. Agliè propone una cucina che mescola la tradizione contadina piemontese con qualche guizzo aristocratico. I piatti da provare? Il bollito misto con salse, gli agnolotti al sugo d’arrosto e il bonet, un dolce al cucchiaio a base di cacao e amaretti. Il tutto accompagnato da un bicchiere di Erbaluce di Caluso, bianco locale fresco e aromatico. Molte trattorie qui sono a conduzione familiare; il consiglio è prenotare per tempo, soprattutto nei weekend di primavera, quando il borgo si riempie di turisti in cerca di bellezza e sapori autentici.
Pochi lo sanno, ma Agliè è anche legata a Camillo e Adriano Olivetti, gli imprenditori visionari che trasformarono Ivrea in un polo industriale modello e portarono la macchina da scrivere italiana nel mondo: in questo Comune c’era uno degli stabilimenti dell’azienda, ora dismesso. Si tratta di una storia importante nell’industria italiana, e se vuoi saperne di più allora l’itinerario con cui devi proseguire è assolutamente quello che ti porta a Ivrea!
Il centro di Agliè.
Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.
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