Per i motociclisti l’Isola di Man è un posto leggendario: dal 1907 ospita il Tourist Trophy, una delle competizioni su due ruote più famose (e pericolose) al mondo
Avete in programma un viaggio a Liverpool o magari a Belfast e Dublino? Se la risposta è sì, il suggerimento è d’obbligo: prendete uno dei traghetti per Douglas e l’Isola di Man, meravigliosa isola del Mare d’Irlanda che molti credono, erroneamente, parte del Regno Unito. Almeno formalmente, infatti, non lo è: l’isola è una dipendenza della monarchia britannica, ma ha un governo autonomo che esercita la propria giurisdizione.
Geografia politica a parte, la destinazione è comunque leggendaria per qualsiasi motociclista che, almeno una volta nella vita, dovrebbe quantomeno assaporarne l’atmosfera. Stiamo infatti parlando dell’isola che ospita una delle corse motociclistiche più belle, affascinanti, ma anche pericolose di tutto il mondo: il Tourist Trophy, che proprio qui andò in scena – anzi, “in pista” – per la prima volta nel lontanissimo 1907.
Da quella data si sono avvicendati vincitori e purtroppo anche vittime, ma nulla ha potuto scalfire il fascino di una corsa che, per partecipanti, visitatori e abitanti dell’isola, è molto più di una semplice gara: una sfida dal sapore antico che ogni anno si consuma tra passione autentica, tradizione e nomi ormai entrati nel mito delle competizioni motociclistiche.
Ma dove si svolge il TT? Sono circa 60 i chilometri, di puro rischio, che compongono lo Snaefell Mountain Course, il circuito stradale che ogni anno ospita il Tourist Trophy: il “tracciato”, che lega il suo nome alla montagna più alta dell’Isola di Man, si compone di fatto di strade normalmente aperte alla circolazione del traffico. Un circuito cittadino a tutti gli effetti insomma, ma davvero straordinario, per ambientazione, difficoltà, numero e varietà di curve, molte delle quali tra l’altro dedicate ai piloti e agli eventi che hanno fatto la storia di questa gara.
Una pista pericolosa che non lascia scampo in caso di cadute, come più volte ha raccontato Giacomo Agostini, trionfatore all’Isola di Man per ben dieci edizioni, in un’epoca in cui il TT era parte integrante del calendario del motomondiale e assegnava punti come Gran Premio motociclistico di Gran Bretagna. Proprio l’italiano fu tra coloro che più lottò, dopo il tragico incidente occorso a Gilberto Parlotti, per togliere alla competizione la validità per il mondiale in modo che per i piloti non fosse obbligatorio doverla affrontare; eppure, lo stesso Ago ammette che il fascino di sfrecciare tra le case e affrontare tanto la nebbia quanto i saliscendi del tracciato era un’emozione fortissima, una scarica di adrenalina capace di attrarre nonostante la consapevolezza del pericolo.
Da anni, di fatto, il TT non fa più parte del motomondiale e, malgrado le polemiche che spesso tornano prepotenti in caso di incidenti (anche mortali), il suo mito è tuttora intatto. Difficile per un appassionato non conoscere ad esempio i nomi di Joey Dunlop e Jonh McGuinness, che detengono il primato di vittorie. Per quel che riguarda il tempo sul giro, il record assoluto, fatto registrare da Michael Dunlop nel 2016, è di 16’53.929.
Il Tourist Trophy si tiene generalmente a fine maggio e il nostro consiglio, in caso abbiate in programma una visita, è ovviamente quello di unirvi ai numerosi appassionati che raggiungeranno l’Isola di Man per assistere al TT. Vedrete, quello che vi troverete ad affrontare sarà ben più di un viaggio, forse sarebbe più giusto descriverlo come un “pellegrinaggio” tra paddock aperto, altri fan e locali pronti a intrattenervi con aneddoti, ovviamente riguardanti le due ruote!
Gli spostamenti non sono banali (specie per chi sceglie di arrivarci in moto!) data la necessità di prendere il traghetto: per godervi a pieno l’esperienza vi raccomandiamo quindi di studiare in anticipo la logistica e, naturalmente, di prenotare anzitempo eventuali pernottamenti.
Non vi abbiamo ancora convinti a partire? Non ci resta allora che parlarvi della bellezza dell’isola, incantevole anche per i suoi paesaggi o per i suggestivi castelli, e della Mad Sunday, la pazza domenica nel corso della quale il circuito del TT viene reso interamente a senso unico e reso disponibile a chiunque lo voglia testare. L’occasione è ghiotta ma la cronaca ci dimostra che la prudenza è quantomai necessaria. Non lasciatevi prendere la mano… e buon divertimento!
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