L'antica muraglia della Maremma: da questo borgo si ammira uno dei panorami più belli di tutta la Toscana

L’antica muraglia della Maremma: da questo borgo si ammira uno dei panorami più belli di tutta la Toscana

Adriano Bocci  | 23 Nov 2024  | Tempo di lettura: 6 minuti
Suvereto, Livorno, Toscana

L’antica Maremma custodisce gemme senza tempo e tra queste ci spicca un borghetto che sembra uscito da un racconto medievale, Suvereto, l’antica muraglia della Maremma. Racchiuso da mura stupende che parlano di centinaia di anni, questo spazietto da 3.000 abitanti offre uno dei panorami più spettacolari di tutta la regione.
Colline, vigneti e uliveti ti fanno giudicare dall’alto bellezze che si perdono fino al mare, e su due ruote puoi fartele tutte. Che ne dici, si va? Certo che si va, c’è la Bandiera Arancione per l’ospitalità, fa parte della lista dei Borghi più belli d’Italia… c’è la sagra del cinghiale. Si va, e di corsa.

Suvereto in moto. L’itinerario

Mappa

Itinerario

Partendo da Cecina dirigiti verso sud seguendo il Corso Giacomo Matteotti e poi immettiti su Via Aurelia Sud, continuando sulla SP39. Da qui fatti alcune rotonde e svolta a sinistra sulla Strada Provinciale Bolgherese finché non raggiungi Località San Guido.
Dal borgo di San Guido continua sulla Strada Provinciale Bolgherese e dopo un pezzetto imbocca Via Vecchia Aurelia. Successivamente devi seguire la SP 329 Passo di Bocca di Valle col paesaggio collinare da godere fino a Castagneto Carducci. Dopo che ti sei fatto il centro storico riprendi la SP 329 e continua verso sud-est.
Da Castagneto Carducci prendi la Strada Provinciale dei Quattro Comuni e poi la Strada Provinciale del Lodano. Una volta immessoti sulla SR398 questa ti porta a Suvereto con belle colline ed altrettanti panorami.
Da Suvereto poi continui sulla SR398 e sulla SS398 passando per la Strada Provinciale della Principessa che porta verso Piombino, baciata dal mare.

Le strade principali di riferimento lungo il percorso sono la SP39, la SP Bolgherese, la SP 329 Passo di Bocca di Valle, la Strada Provinciale dei Quattro Comuni e la SR398.
Per l’itinerario diretto (e dinamico) su Maps tocca qui.

Suvereto. Cosa vedere, mangiare e bere fra i boschi di sugheri

Rocca Aldobrandesca, Suvereto, Toscana
Rocca Aldobrandesca, Suvereto, Toscana
Tra le colline della Maremma toscana Suvereto è un borghetto medievale del X secolo con belle chicche tutte da vedere. Origina nel 973, o almeno lo si nota quando viene citato per la prima volta come castrum (villaggio fortificato); in posizione strategica tra colline e mare il nome viene dalla presenza di boschi di sugheri, o meglio “suveri” in italiano antico, che una volta ricoprivano tutta la zona. Nel XII secolo diventa parte del dominio degli Aldobrandeschi, gli stessi che hanno eretto la Rocca Aldobrandesca (da vedere) e che svilupparono il sistema di fortificazioni che tutt’oggi si abbraccia il borgo. L’antica muraglia della Maremma, tra mura e torri, è il primo testimone di un’intera epoca di conflitti territoriali continui non proprio felici.

Un punto importante c’è stato nel 1201 quando diventa un libero comune sfruttando il riconoscimento della Charta Libertatis dandogli autonomia amministrativa ed economica, periodo in cui vengono fatti buona parte degli edifici principali, ossia il Palazzo Comunale e la Chiesa di San Giusto Vescovo. Poi si schiera coi ghibellini sotto la Repubblica di Pisa e nel 1399 fa parte della Signoria di Piombino sotto gli Appiani e ci rimane fino al 18° secolo, ma stando in Maremma toscana, una terra dura colpita spesso da pestilenze e problemi, c’è stato un grosso calo demografico finché non arriva il Granducato di Toscana sotto i Lorena, bonificando la Maremma. E da lì si riprende non di poco, specie a livello agricolo.

Palazzo Comunale, Suvereto
Palazzo Comunale, Suvereto
Ma ciancio alle bande, passiamo a cosa vedere a Suvereto. Come anticipato prima, la Rocca Aldobrandesca è il primo simbolo, fortezza del 12° secolo dei conti Aldobrandeschi e si domina il borgo dall’alto, con un bel panorama sulle colline che si spinge fino al mare. Scendendo da lì al centro borgo c’è il Palazzo Comunale con una torre dell’orologio e un gran bel loggiato, una volta un tempio per la vita politica.
A livello religioso il patrimonio è di tutto rispetto, perché la Chiesa di San Giusto Vescovo (fatta nel 1189) colpisce potente con la facciata romanica decorata da un rosone e un portale scolpito molto raffinato.  Non lontano c’è il Convento di San Francesco fondato nel tredicesimo secolo con un chiostro molto armonioso.
Passando per le vecchie mura c’è la Porta della Madonna che è sormontata dalla Chiesa della Madonna di Sopra la Porta, un gioielletto di devozione popolare. Sempre da vedere a Suvereto c’è la Chiesa del Santissimo Crocifisso (sempre del 18° secolo) con un crocifisso ligneo stupendo, ma uscendo e passeggiando per i vicoli lastricati del borgo c’è il Vicolo dell’Amore con scorci stupendi, secondi solo ad una passeggiata lungo le mura con le viste su uliveti e vigneti che fanno fino alla costa.

 

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Detto questo, Suvereto è famosa per la rocca, per il vino e per il cinghiale. Parliamoci chiaro: il cinghiale è uno dei protagonisti assoluti qua, e lo fanno in umido, alla griglia o come ottimo ragù, e rifiutare una pasta al ragù di cinghiale è peccato. Ogni anno si fa la Sagra del Cinghiale (qui i dettagli), che quest’anno viene dal 23 novembre all’8 dicembre nei weekend. Lì da mangiare c’è un’altra chicca, il carciofo violetto, molto delicato e si usa sia crudo che cotto. Suvereto però è terra di eccellenza enologica, al che qui si fanno Sangiovese, Merlot e Cabernet Sauvignon.

Cos’altro vedere oggi?

Piombino
Piombino
Nel giro di oggi ci sono altri bei luoghi in cui fare ottime soste, anche se potrebbe essere una buona idea spiattellare una giornata e finire in bellezza con passando la notte. Considera che nell’itinerario si comincia da Cecina con le spiagge sabbiose di Marina di Cecina e la rigogliosa Riserva Naturale Tombolo di Cecina per partire in bellezza. Se l’itinerario lo cominci arrivandoci da Cecina c’è il Museo Archeologico coi reperti etruschi e romani tutti da vedere, ma non soffermiamoci troppo sull’inizio.
Proseguiamo e arriviamo a San Guido, celebre per il suggestivo Viale dei Cipressi reso immortale dalla poesia del Giosuè Carducci, un maestoso corridoio verde che conduce al vicino borgo di Bolgheri, e per l’antico Oratorio di San Guido.


Castagneto Carducci, Castello Gherardesca. robertoencini / Shutterstock.com

Coerentemente, continuando per Castagneto Carducci c’è già un’altra atmosfera medievale tra le mura del Castello dei Della Gherardesca, nato attorno l’anno 1000. La Propositura di San Lorenzo ha gli interni molto affrescati (è riduttivo, ma non facciamo spoiler) e la Casa Carducci che ne fa da museo sono le due cose importanti da vedere qui.

Baia di Baratti, Populonia, vicino Piombino, Toscana
Baia di Baratti, Populonia, vicino Piombino, Toscana
Poi c’è Suvereto e infine Piombino, città portuale con un bel centro storico ma più che altro il Castello di Piombino, del XIII secolo fatto dai Pisani come Cassero Pisano, era il limite orientale e faceva da porta. Nel XVI secolo, sotto Cosimo I de’ Medici, viene trasformato in una fortezza a pianta stellare, la Fortezza Medicea. Oggi dentro c’è il Museo del Castello e delle Ceramiche medievali, ma oltre al castello c’è il Museo Archeologico del Territorio di Populonia e nei dintorni ci sono le spiagge di Baratti e Populonia con ottimi scenari pure d’inverno… e qualche sito archeologico (necropoli etrusche).

Adriano Bocci
Adriano Bocci


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