Passo di Praderadego, in moto sulle Prealpi Venete - TrueRiders

Passo di Praderadego

Redazione TrueRiders  | 03 Mag 2019  | Tempo di lettura: 3 minuti

Il Passo di Praderadego mette in comunicazione le province di Treviso e Belluno, site entrambe nell’Alto Veneto.

Il circuito che si estende lungo il passo è ideale per ogni esigenza: sia per chi ama fare delle lunghe passeggiate a piedi e sia per chi decide di godersi la natura, percorrendo il tragitto sulla propria bici o motocicletta.

Passo di Praderadego: cenni storici e curiosità

Il Praderadego risulta già conosciuto sin dai tempi antichi e percorrendolo si compie una vera e propria immersione nella storia. Secondo quanto riportato da alcune ricostruzioni storiche, il passo faceva parte di un’importante strada militare romana, la via Claudia Augusta Altinate, la cui realizzazione risale alla prima metà del I secolo d.C. per ordine dell’imperatore Claudio.

Già due millenni orsono la strada simboleggiava un ottimo punto di collegamento tra la Pianura Padana e la Baviera, tramite l’attraversamento delle Alpi. Nei pressi del paesaggio sono rintracciabili alcuni segni caratteristici di quell’epoca tardo romana.

Oggi è un punto di forte attrazione per i turisti, non solo per la sua storia, ricca di emozioni, di culture e di tradizioni, ma anche per la sua posizione strategica, dato che unisce un’enorme varietà di paesaggi e attraversa ben tre nazioni: Italia, Germania e Austria.

Trovandosi in mezzo tra due città, più precisamente tra due comuni, Mel e Follina, risulta facilmente raggiungibile da entrambe le parti, quindi viene spesso utilizzato come punto di partenza per moltissime escursioni.

Passo di Praderadego itinerario

Mappa

Percorso

Il passo di Praderadego si trova a 910 m di altitudine. Una strada facilmente percorribile collega i due comuni di Follina e Mel. La strada è stata adeguatamente ristrutturata nel 2017, a seguito della caduta di alcuni massi sulla carreggiata; per tali ragioni è stata prontamente messa in sicurezza per salvaguardare l’incolumità di automobilisti e cantauri.

L’itinerario ha inizio da Follina e comincia con la salita del Praderadego, abbastanza ripida e lunga circa nove km. Da un versante è possibile ammirare la maestosità di alcune rocce, mentre dall’altro si osservano dei precipizi.

Lungo le strade, la prima meta che richiede una breve sosta per la visita è il Castello di Zumelle. Si trova in una posizione strategica che in origine permetteva il controllo del traffico sulla via Claudia Augusta Altinate. In questo senso, il maniero di Zumelle rappresentava il centro del sistema difensivo locale.

Oggi, offre la possibilità a turisti e appassionati, di godersi qualche ora di svago o di relax all’aria aperta, immersi in una natura ricca e selvaggia.

La discesa presenta, invece, un paesaggio meno interessante: la strada è più ampia, le rocce non si vedono più, ma da lontano, si possono intravedere le Dolomiti. Si prosegue in una strada caratterizzata da diciotto tornanti, che portano verso il San Boldo che collega la Valmareno e la Valbelluna. Da qui, attraverso una strada pianeggiante, si ritorna al punto di partenza, ovvero a Follina.

Sono migliaia di turisti che si cimentano sui loro mezzi a due ruote lungo questo percorso. Nonostante il tragitto si presenti in maniera differente, il panorama resta per la maggior del tempo contornato da colline e pianure. La pendenza massima raggiunge il 14%, quindi non è impossibile da percorrere in moto.

Chiaramente, sono possibili anche delle varianti a questo giro appena descritto, che consentono di accorciare le distanze oppure di evitare delle salite più ripide. Lungo la zona vi sono strutture ricettive (agriturismi, B&B, hotel e ristoranti) dove concedersi, a seconda del proprio programma, soste più o meno lunghe.

Informazioni utili

Generalmente, i motociclisti si avventurano durante ogni periodo dell’anno in questo paesaggio. I periodi ideali per recarsi al Passo Praderadego sono la primavera e il periodo tra fine estate e inizio autunno.

Ciò non significa che gli altri periodi dell’anno sono assolutamente vietati. Di inverno occorre essere semplicemente più prudenti, equipaggiarsi, utilizzando un abbigliamento adatto a sopportare le basse temperature, avendo cura di evitare l’itinerario qualora il manto stradale fosse bagnato perché diventerebbe scivoloso e pericoloso da percorrere, in qualsiasi caso, ma ancor di più con un mezzo a due ruote.

In estate, nonostante le giornate siano più calde e luminose, esistono anche delle precauzioni da adottare per essere al sicuro e si consiglia di evitare gli orari di picco del sole, se non adeguatamente protetti.

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