Terza tappa di Slow Rider, il viaggio di Marco Epifani alla scoperta del sapere e dei sapori d’Italia. Stavolta andiamo alla scoperta del Salento dei Messapi, in un perfetto connubio tra cultura e tradizione enogastronomica in una delle terre più interessanti del Bel Paese.
Lasciato il centro di Lecce, prendiamo la SP1 in direzione sud fino a Vernole, poi deviamo sulla SP145 per San Foca e Roca Vecchia, raggiungendo la costa del Mar Adriatico in poco meno di 26 chilometri. Toccata la celebre Grotta della Poesia riguadagniamo l’entroterra tramite la SP297, sfioriamo la bella Melendugno e prendiamo la SP146/SP275 verso sud, tocchiamo la periferia di Carpignano Salentino e siamo sulla SP153 verso Castrignano De’ Greci e Corigliano D’Otranto, ma la nostra prossima tappa è Cutrofiano (35 km). Da qui, SP363 per Maglie e Muro Leccese (13 km), poi breve tratto sulla SP16 e SP59/SP56 per Uggiano La Chiesa (16 km). Ancora, SP234 verso sud, oltrepassiamo Vitigliano e Vignacastrisi e completiamo il viaggio a Castro Marina (SP84, 14 km).
I Messapi furono una tribù Iapigia che occupò la parte più estrema della Puglia, lasciando importanti testimonianze della loro presenza e cultura. A essi si devono molte testimonianze, tangibili ovvero leggere come il vento che spira sul Salento, alcune delle quali sono protagoniste delle tappe di questo viaggio, e che scopriamo di seguito.
Lecce, la magnifica capitale del Barocco pugliese, merita una visita: una piacevole passeggiata sia per ammirare i signorili palazzi che si aprono sulle lastricate vie sia per scoprire la Cattedrale e il Duomo, e gustare, camminando, una puccia, un rustico oppure un pasticciotto. Visita che consigliamo sia di giorno sia di sera. E una visita speciale la merita il Museo Sigismondo Castromediano (Viale Gallipoli, 31 – Aperto tutti i giorni dalle 9 alle 20), in cui sono esposti interessanti e unici reperti archeologici che permettono di approfondire e capire la storia del Salento, soprattutto durante la dominazione messapica. Museo che è un’autentica sorpresa e che non deve mancare nella visita a Lecce.
La famosa Grotta della Poesia, costa di Torre Vecchia, Melendugno.
Siamo sulla costa che guarda a Oriente, tra Torre dell’Orso e San Foca: ci troviamo nella marina di Melendugno. Qui, a Roca, su una costa spettacolare e frastagliata, sono ancora ben presenti importanti scavi archeologici che mostrano le imponenti opere messapiche e non solo. Roca è un museo a cielo aperto e dalle imponenti mura che cadono in mare e dalle torri si può immaginare il clangore delle armi nella lotta di difesa dai Cartaginesi di Annibale, dai romani e dai Saraceni. E poi c’è la grotta della Poesia, che non si può descrivere ma solo vedere perchè le parole non riescono descriverne la bellezza di questo luogo magico e misterioso.
Muro Leccese è stato uno dei più importanti centri messapici del Salento e l’algido centro storico accoglie, nel Palazzo del Principe, il Museo diffuso Borgo Terra (Piazza del Popolo, Muro Leccese), in cui sono esposti utensili e ceramiche dell’età messapica, oltre che riproduzioni dell’antico abitato che ne illustrano la storia. E nella prima periferia del paese preziosi scavi archeologici sono la testimonianza presente degli antichi abitanti di Muro Leccese. Sempre nel piccolo comune non deve mancare la visita al frantoio ipogeo in cui sono presenti le tracce della battaglia di Lepanto.
Castro è un gioiello che si affaccia su un mare blu cobalto, paese che sorge su un promontorio che si apre sulla spettacolare costa, e nel suo cuore, una piazza che guarda il panorama e il Castello Aragonese (Via Santa Dorotea, Castro – Aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 19.30) alle spalle, sono la cartolina dell’incantevole centro. Il Castello ospita la mostra dedicata ai reperti archeologici venuti alla luce durante gli scavi effettuati nel santuario dedicato a Atena. Castro è stato luogo di incontro di diversi popoli tra cui i Messapi e i Greci. L’imponente statua dedicata a Atena, ritrovata durante gli scavi, è il motivo di attrazione dell’interessante museo.
Siamo a pochi chilometri dal mare, luogo in cui, vecchie costruzioni rurali, circondate da olivi, campi di grano e viti, accolgono un incredibile mondo al femminile, nato dalla volontà di emancipazione; realtà che perpetua l’arte della tessitura. Un’azienda agricola che adotta il metodo biodinamico, abbinato a una rara maestria che si esprime nella tessitura, sono quello che viene definito un “piccolo paradiso”. A Fondazione Le Costantine (Via Costantine, Uggiano la Chiesa) gli antichi saperi esistono e resistono nella bravura e nelle mani delle tessitrici che con fibre naturali, utilizzando antichi telai in legno a quattro licci, realizzano meravigliosi e incredibili manufatti. Le Costantine sono una ricchezza non solo del Salento, ma dell’Italia. Amore, tempo e attenzione permeano le Costantine, realtà che invitiamo di andare visitare se vi trovate in zona.
Uno dei palazzi simbolo di Cutrofiano, nel Salento dei Messapi
I locali indicati offrono una cucina di tradizione salentina che spazia tra offerte di mare e di terra. Piatti che nascono da una sapiente contaminazione che si è consolidata nei secoli: preparazioni con pasta fresca, verdure, legumi e pescato locale. Piatti apparentemente semplici che hanno bisogno di tempo e maestria. Sono trattorie in cui è ben rappresentata la cucina del Salento: dagli antipasti ai dolci. Indichiamo anche negozi e aziende in cui si possono acquistare i prodotti tipici salentini.
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