Strade di montagna che si arrampicano tra boschi di larici e faggi, torrenti fragorosi che scendono a valle, aria frizzante e pura come in città non hai mai trovato: la scoperta in moto di oggi è la Val Nambrone. Siamo nel cuore del Trentino occidentale, sotto il Gruppo della Presanella, tra le valli Giudicarie e le Dolomiti di Brenta. Una zona ancora poco battuta dal turismo di massa, che riesce a unire la forza austera delle Alpi alla dolcezza di paesaggi da cartolina. L’itinerario parte da Tione di Trento e attraversa un mondo che, man mano che si sale, sembra allontanarsi sempre più dalla quotidianità.
Si parte da Tione di Trento, cuore amministrativo delle Giudicarie. Vai alla vicina Preore e prendi la SP53, una strada di montagna stretta e pendente che in pochi chilometri regala già le prime emozioni. La direzione è il Passo Daone, a quota 1.291 metri. I tornanti si susseguono rapidi e ripidi e il dislivello è notevole (da Tione quasi settecento metri), ma una volta in cima il panorama si apre su un versante completamente nuovo: la Val Rendena. Si scende rapidi verso il fondovalle, con vista sulle cime del Gruppo dell’Adamello.
Dopo il passo, la discesa confluisce nella Strada statale 239 di Campiglio e va a Pinzolo, cittadina alpina vivace e ordinata, 800 m s.l.m., una delle porte d’accesso al Parco Naturale Adamello Brenta. Da qui si prosegue verso Sant’Antonio di Mavignola, frazione sparsa a oltre 1.123 metri d’altitudine, incorniciata da boschi e silenzio. È proprio da Mavignola che si imbocca la strada per la Val Nambrone. Ed è qui che il paesaggio cambia radicalmente.
La strada che risale la Val Nambrone è stretta e impegnativa. È una valle glaciale a tutti gli effetti: scavata nei millenni dai ghiacciai, conserva una morfologia aspra e solenne. La vegetazione diventa più rada e, superata quota 1800, lasciano il posto a brughiere e pascoli d’alta quota. L’ultimo tratto dell’ascesa è su strada sterrata e porta al Rifugio Cornisello, a 2.120 metri di altitudine. Qui ci si può fermare per un pranzo tipico o anche solo per un caffè, con vista mozzafiato sui laghi di Cornisello, due specchi d’acqua cristallini che riflettono le pareti frastagliate delle Dolomiti di Brenta. Il panorama è talmente aperto da far dimenticare la fatica del percorso. Si respira aria sottile e pulita, e anche in piena estate la temperatura è quella giusta per una sosta in relax.
La discesa si può fare dallo stesso percorso dell’andata, scendendo a valle, e facendo tappa a Spiazzo, piccolo centro rurale che conserva intatte le sue architetture alpine. Da qui si chiude l’anello, rientrando verso Tione lungo la SS239. Un tratto più lineare, ma ancora circondato da verdi pascoli e panorami montani.
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La Val Nambrone è un tratto di appena 9 km, eppure contiene tutta l’esaltante grandezza e solennità delle montagne della Presanella, la cui cima più alta raggiunge i 3.558 metri s.l.m. Le sue attrazioni? Laghi, cascate, rifugi: se ti piace camminare vale la pena spendere un weekend lungo con pernottamento in rifugio per fare delle belle escursioni in questo angolo delle Alpi Retiche meridionali.
I Laghi di Cornisello sono due bacini naturali che si trovano a pochi minuti a piedi dal Rifugio Cornisello. Ce n’è uno Superiore (più grande) e uno Inferiore. Una volta al rifugio, non può mancare una passeggiata fino a questi specchi d’acqua.
Dai laghi di Cornisello parte un sentiero che conduce al Rifugio Segantini, a 2.373 metri, in uno dei punti più panoramici della zona. Da qui si possono ammirare le cime più celebri delle Dolomiti di Brenta: la Cima Presanella, il Crozzon di Lares, la Vedretta di Nardis. La fatica viene ampiamente ripagata. E se ami i percorsi più lunghi, da qui si può continuare fino ai ghiacciai del gruppo Adamello-Presanella o scendere verso la Val Genova. Curiosità: Giovanni Segantini, a cui è intitolato il rifugio, non fu un alpinista, ma un pittore; te ne abbiamo già parlato nell’itinerario dedicato alla sua opera.
Ricorda che la Val Nambrone è accessibile solo nei mesi estivi, indicativamente da metà giugno a fine settembre, quando la neve non ostruisce più la strada forestale e i rifugi sono aperti. Il percorso è breve (meno di 100 km tra andata e ritorno), ma ricchissimo di tappe per fermarsi a godere lo spettacolo della montagna!
Dentro la Val Nambrone, a un passo dalle nuvole.
Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.
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