Grande e gloriosa, la Francia ha visto una costante evoluzione nel corso della sua lunga storia ma sempre mantenendo quella allure di paese dell’eleganza e dello stile a volte portati all’estremo, come nel caso delle sue regge o dei palazzi del potere. Ma, perché no, anche dei luoghi simbolo della fede. Basti pensare all’enorme sforzo che in soli 5 anni ha portato alla ricostruzione di Notre-Dame a Parigi, simbolo di Parigi e del paese d’Oltralpe, semi-distrutta in un incendio del 2019 e pronta a riaprire i battenti. Parimenti bella è anche un’altra cattedrale, non molto lontana dalla capitale, quella di Chartres che sin dal Medioevo è un luogo di viaggio e pellegrinaggio. Ed è la protagonista del nostro motoitinerario du jour. Si parte?
Lasciamo il centro di Parigi, capitale della Francia e iniziamo il nostro viaggio verso sud, in direzione Chartres, dove arriveremo in poco più di 100 chilometri. Prendiamo il Boulevard Péripherique e ci immettiamo sulla A68 fino al bivio con la D165 e D86 in corrispondenza degli abitati di Chevilly-Larue e Fresnes. Continuiamo sulla A86/N12 fino a Versailles, che raggiungiamo in poco meno di 40 chilometri, e proseguiamo sulla A12-N10 in direzione di Rambouillet (35 km). Da qui le strade a più alto scorrimento lasciano spazio a percorsi morbidi, più agevoli, come la D906 che ci porta a Épernon in poco meno di 13 chilometri. Ancora, siamo sulla D106.2 fino a Senainville e la D32, che ci permette di raggiungere la meta finale di Chartres in complessivi 28 chilometri di tappa e una percorrenza, salvo traffico e soste di circa 2 ore.
Con la relativa vicinanza a Parigi, ci si aspetterebbe che molti luoghi del cosiddetto hinterland subiscano questa sorta di ombra imponente che la Ville Lumière getta su ciò che la circonda. Non è così però per Chartres, che gode sia della relativa distanza (80 chilometri in linea d’aria, un centinaio per via stradale) e sia, soprattutto, della fama della sua Cattedrale. Un monumento che è divenuto celebre sin dall’epoca medievale, e che nel corso dei secoli ha esteso la sua riconoscibilità ben oltre i confini nazionali. I motivi di questa celebrità sono numerosi, ma possiamo riassumerli sostanzialmente in questi punti principali:
Alla pari della Sacra Sindone a Torino o del Volto Santo di Manoppello, anche a Chartres si conserva una fondamentale reliquia per la storia della cristianità. Il Sacro Velo di Maria, custodito all’interno di un magnifico reliquiario in oro sorretto dalle statue di due angeli, è secondo la tradizione parte dell’abito che la Vergine Maria indossava durante l’Annunciazione. Donato da Carlo il Calvo (nipote di Carlo Magno) alla cattedrale, fu per secoli il vero motivo del pellegrinaggio nella cattedrale, dimostrazione viva della protezione mariana su Chartres e luogo di preghiera per le donne che speravano in una gravidanza. Sopravvissuto all’incendio del 1194 e, ma solo in parte, alle persecuzioni antireligiose della Rivoluzione francese di fine Settecento, ancora dopo 1200 anni è una reliquia al centro della venerazione spirituale dei fedeli che arrivano qui da ogni parte del mondo.
L’avvicinamento a Chartres che, come abbiamo visto, non è particolarmente lungo è tuttavia interessante per la serie di luoghi che tocca. Tra questi, assolutamente irrinunciabile è la visita allo Château de Versailles (Place d’Armes, 78000 Versailles), l’incredibile reggia del Settecento che viene spesso considerata come l’emblema della grandeur francese. Nel biglietto d’ingresso, che ha un costo di 24 euro, è inclusa la visita al Palazzo di Versailles, la Galleria delle carrozze, la Galleria delle sculture e dei calchi, i giardini e il parco del palazzo, il Petit e il Grand Trianon e il Borgo della Regina.
Molto bella è anche la località di Rambouillet, il cui trecentesco castello, circondato da un magnifico giardino all’inglese, è stato nel corso del tempo anche una importante sede istituzionale per gli incontri internazionali tra il governo francese e gli altri paesi del mondo.
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