L’Abruzzo è terra di montagne, borghi di pietra e tradizioni antiche. Una bellezza che già conosci molto bene, visto che è delle regioni in cui abbiamo pubblicato più itinerari in moto. Tra le sue valli silenziose si nasconde Navelli, un minuscolo paese che sembra sospeso nel tempo. Qui, tra campi dorati e vicoli stretti, nasce uno degli orgogli più preziosi della regione: lo zafferano.
In questo territorio le strade d’asfalto dividono il territorio montano con i percorsi antichi del Tratturo Magno. Navelli è a dieci minuti da Capestrano, punto di partenza dell’itinerario. Prendi la Strada statale 153 della Valle del Tirino, passa Bussi sul Tirino, e continua fino a imboccare sulla sx la SS5. Entra nell’autostrada A25 per un breve tratto ed esci a Torre de’ Passeri-Casauria. Prendi la SP53 che ti porta a Pescosansonesco Nuovo e prosegui sulle strade SP51, SP48, SP57 fino a Manoppello. Tempo totale in sella: un’ora e mezza abbondante.
Navelli, le vie del borgo medievale in primavera.
Navelli, 760 m s.l.m. in provincia di L’Aquila, è un borgo medievale che fa parte dei Borghi Più Belli d’Italia. Si trova alle propaggini sud-est del massiccio del Gran Sasso. Il territorio ha una tradizionale vocazione pastorale: come abbiamo accennato, si trova nel territorio del Tratturo Magno, via di transumanza dalle origini antiche. Ma il Comune ha anche la propria importanza agricola, poiché il suo nome è legato al suo prodotto più famoso: lo zafferano dell’Aquila DOP, conosciuto in tutta Italia per la sua qualità eccezionale. I campi che circondano il borgo in autunno si colorano di lilla, quando sbocciano i fiori da cui si estraggono i delicatissimi stimmi rossi.
Il paese di Navelli, cinquecento abitanti, si arrampica su una collina, con le case in pietra calcarea che sembrano proteggersi l’una con l’altra contro il vento. Passeggiando tra i vicoli del centro storico, ci sono alcune tappe che meritano una sosta.
La Chiesa di San Sebastiano, con la sua facciata semplice e l’interno ricco di affreschi. La prima costruzione avvenne nel XI Secolo, sui resti dell’antica città castello medievale.
Palazzo Santucci, un’imponente residenza nobiliare che domina il borgo, costruita nel XVII Secolo sui resti di un maniero medievale. Noto anche come Palazzo Baronale, fu la residenza del feudatario di Navelli.
La Chiesa di Santa Maria in Cerulis è il luogo da vedere fuori dal borgo: si trova nell’area del cimitero e fu costruita nel XI Secolo sulle rovine di un tempio dedicato ad Hercules Iovius.
Navelli è anche un ottimo punto di partenza per esplorare la zona: a pochi chilometri si trovano il borgo di Capestrano con il suo famoso castello, e il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, perfetto per chi ama camminare nella natura.
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In un posto come Navelli, non può mancare una sosta a tavola in modo da conoscere il territorio anche sotto questo punto di vista. Qui i piatti sono semplici ma intensi, proprio come i profumi che si sentono nell’aria durante la raccolta dello zafferano. Non perdere i “maccheroni alla chitarra” conditi con un sugo allo zafferano, o un piatto di agnello alla brace, cotto lentamente come si faceva una volta. E se vuoi portarti a casa un ricordo, cerca una bustina di zafferano locale nei numerosi punti vendita: basta una quantità minuscola per dare sapore e colore a qualsiasi piatto.
Lo sapevi? La fama dello zafferano di Navelli è iniziata nel Medioevo. Fu un monaco domenicano della famiglia Santucci a introdurre lo zafferano dalla Spagna all’Italia, e decise di coltivarlo nella Piana di Navelli. Fu il primo passo verso la notorietà della specialità che ha fatto conoscere questo territorio.
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