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Bonzo Team, Conero e Tour delle Marche

Redazione TrueRiders  | 10 Giu 2016  | Tempo di lettura: 8 minuti

Lo scorso mese di maggio, i ragazzi di BonzoTeam hanno raggiunto le splendide Marche per un tour su due ruote che ha toccato il Conero, i Colli Esini e alcuni luoghi molto interessanti dell’Umbria e delle Marche. Pronti a rivivere con loro un itinerario che potrebbe sicuramente piacere anche a voi?

Un museo davvero singolare, posto in un borgo medievale poco noto ai più, ricco di preziosi cimeli cinematografici tra cui la “mitica” Yamaha FZ750 del film “Troppo Forte” di Carlo Verdone, ci ha spinto ad organizzare un giro motociclistico nella zona del Conero tra i dolci saliscendi della zona di Recanati e le splendide vedute dal promontorio, sempre con un occhio alla buona tavola! Per il rientro non ci siamo fatti mancare neanche il Gran Sasso!

Quasi 1.000 chilometri gustosissimi in questa tre-giorni molto interessante! I riders del BonzoTeam presenti a questo giro sono cinque: il Presidente Bonzo, con la sua gloriosa Z1000SX con sul groppone più di 50.000 km, Max con l’altra Z1000SX, Marcolino e la sua Daytona 675, Mirco e la sua MV Brutale e il Sorcio con la BMW F800S.

Bonzo Team Conero: il Tour delle Marche

1° giorno – 30 aprile 2016

La partenza dalla Capitale è come al solito di buon mattino; alle 9.00 siamo già operativi. Foto di rito al “nostro” Piazzale, uno sguardo alle moto, luccicanti nelle loro livree… e via! Questa giornata ha il suo clou nella visita al “Museo del Cinema a pennello”, nella suggestiva cornice di Palazzo Marinozzi, in quel del borgo medievale di Montecosaro, prevista per le ore 18. Qui si trova l’unica esposizione permanente dedicata alla grafica pubblicitaria del cinema. La mostra è distribuita attraverso un percorso espositivo di due piani comunicanti su di un’ampia e articolata superficie, dove si possono ammirare le opere dei maggiori cartellonisti del cinema.

Per arrivarci decidiamo di raggiungere rapidamente prima Orte con l’autostrada (76 chilometri), poi Terni, la Flaminia SS3 fino a Spoleto ed infine Foligno dopo altri 86 chilometri. Le prime soddisfazioni motociclistiche ce le leviamo prendendo la SS77, passando per il Valico di Colfiorito (826 mt) anche se la presenza dei camion frena le velleità sportive… Prima sosta-aperitivo della mattinata!

La strada, costeggiando il Chienti, riprende piacevole fino al bivio per il lago di Fiastra, a Polverina sulla SP98 affrontiamo curve, controcurve e tornanti… uno spasso in moto visto anche il traffico pressoché inesistente. Siamo nel Parco dei Monti Sibillini dal lato marchigiano. Abbiamo il tempo per un bellissimo periplo, col tempo incerto e nuvoloso, che ci porta fino a Bolognola (il Comune più alto delle Marche) con il Monte Rotondo (2.102 mt) sulla SP47 , raggiungendo il Valico di Santa Maria Maddalena (1455 mt) per poi ridiscendere di nuovo verso Fiastra sulla SP5 che però è molto rovinata e sporca, insomma meglio andare piano e godersi le montagne intorno!

Monti Sibillini
Monti Sibillini

Gli stomaci iniziano a brontolare e un sicuro indirizzo dove deliziare le papille gustative è l’Agriturismo Le Casette che noi conosciamo per altri giri fatti negli scorsi anni, che si caratterizza per il cinghiale in umido, il ciauscolo e i formaggi fatti in casa. Provare per credere, se poi si esagera, ci sono comode stanze dove pernottare. Alle 15.30 siamo pronti per risalire sui nostri destrieri per essere puntuali alla visita la museo! Riprendiamo la curvosa SP91 superando Podalla e Monastero fino ad incontrare la SP78 che ci porta fino all’Abbadia di Fiastra, sita nell’omonima riserva naturale. E una delle migliori abbazie cistercensi meglio conservate in Italia, la sosta è altamente raccomandata! Riprese le moto alle 17.00 riusciamo ad arrivare alla Country House B&B “Al Dolce far niente”, località Asola – Montecosaro, dopo aver percorso circa 200 metri di facile sterrato.

Il casale è stato appena ristrutturato, ha una splendida vista sulla vallata ed è ben gestito da Fiorenzo e Daniela, due bresciani che sono innamorati di questo angolo di Marche. Alle 18.00 puntuali iniziamo la visita che si rivelerà interessantissima, grazie al signor Paolo Marinozzi che da buon cicerone riesce a far appassionare l’avventore tanto da perdere la cognizione del tempo. Il piano terra è allestito in modo impeccabile da vero museo contemporaneo, il primo piano conserva ancora la struttura della casa storica originaria. Per noi vecchi biker vedere dal vivo la Yamaha del mitico Oscar Pettinari ha suscitato le battute di quel meraviglioso film, ricordi di grandi risate, c’è anche il flipper “dei record”, il giubbino di pelle e moltissimi altri cimeli. Esperienza unica, da non perdere!

Alle 19.30 facciamo rientro stracontenti all’Agriturismo, dove intanto la signora Daniela ha preparato una cena coi fiocchi, eccellente sia per qualità che per quantità, per oggi non desideriamo altro, per quanto alla fine abbiamo fatto circa 300 chilometri di cui solo una parte motociclisticamente valida, ma andiamo a letto molto soddisfatti per quanto visto.

2° giorno – 1 maggio 2016

Risveglio di buon ora e lauta colazione con i dolci fatti in casa a farla da padrone. Alle 10.00 siamo pronti per la scoperta dei colli Iesini e del Conero anche se il meteo è nuvoloso e coperto. Da Montecosaro è uno splendido saliscendi tra paesini e colline fino a Recanati, poi Loreto ed infine Numana, sulla costa adriatica, dove il tempo è sensibilmente migliore. Saliamo prima al Monte Conero, dove al chiosco in cima è d’obbligo fermarsi e ammirare la bellezza del posto e poi in discesa ripida verso il borgo di Portonovo, insignito per il suo mare della Bandiera Blu, raccolto tra le pareti verticali del massiccio.

A noi, motociclisti romani, la strada per certi versi ricorda la “Cimina”, veloce e paesaggisticamente di rilievo. Tornati sulla SP1 puntiamo verso Camerano, Osimo sulla SP25 ed infine Offagna iscritta al club dei Borghi più belli d’Italia su cui domina l’omonima Rocca (periodo ca. 1450), opera difensiva tra le più importanti tra i Castelli d’Ancona. Sosta d’obbligo e tour del borgo molto interessante e già che ci siamo, vista l’ora, puntiamo diretti verso una trattoria (una delle poche aperte il 1° maggio) del centro storico, che si rivela molto buona e a prezzi modici (€18 per antipasto, primo e dolce).

Da Offagna ripartiamo alla volta di Torre di Jesi dove inanelliamo alcuni tratti divertenti, ma è sulla SP362 che conduce fino a Filottrano e poi fino all’incrocio con la SP77 presso Villa Potenza che raggiungiamo il massimo divertimento! Una trentina di chilometri fantastici che ci riconciliano col gusto della guida! Ripassiamo per Recanati, dove stavolta parcheggiamo le moto e diamo il giusto riconoscimento alla città di Leopardi, che colpisce per bellezza e che come altri centri marchigiani, è la tipica “città balcone” per l’ampio panorama che vi si scorge. Non possiamo vedere tutti i luoghi leopardiani, però una puntata al Monte Tabor (il colle dell’Infinito) la facciamo, dopo aver visto Palazzo Leopardi e la piazzetta del Sabato del Villaggio sulla quale il Palazzo si affaccia. Riprese le moto alle 19.00 rientriamo all’Agriturismo, dopo circa 170 chilometri, pronti per affrontare le delizie preparate dalla signora Daniela!

3° giorno – 2 maggio 2016

Rifocillati, di buon ora ci rimettiamo in sella per affrontare questa giornata che minaccia pioggia. L’idea è di rientrare costeggiando i Monti sibillini, scendere verso Montorio al Vomano per poi giungere al Gran Sasso e per finire le gole di Antrodoco! Il primo tratto di circa 40 km ci porta fino a Servigliano prima attraverso la SP219 e poi con la SP239, ma è da dopo il paese che la guida si fa divertente, 22 km fino ad Amandola e gli ulteriori 10 km fino a Comunanza, che riconciliano col senso di guida motociclistica! Veramente da fare e rifare! Sosta caffè ad Amandola, bel borgo poggiato sopra tre colli dell’alta valle del Tenna.

Da Comunanza altro tratto di relax sulla SP237 fino a giungere all’incrocio con la SS4 Salaria, direzione Ascoli. Superato il centro marchigiano, nei pressi di Marino del Tronto prendiamo un’altra strada “magica”, la SS81 che porta fino a Teramo. Un intricato dedalo di curve, brevi salite e poi discese che esaltano il gusto della guida e questo è dimostrato dai molti bikers che incrociamo lungo la strada.

Di assoluto rilievo la sosta, con annessa visita (costo €6), alla Fortezza di Civitella del Tronto (incluso nel Club dei borghi più belli d’Italia) esempio di ingegneria militare unico in Europa con circa 25.000 mq di superficie e una estensione di più di 500 mt ed ultimo disperato baluardo dei Borbone di Napoli e del Regno delle Due Sicilie che resistette strenuamente al comando piemontese, arrendendosi addirittura tre giorni dopo che fu proclamata l’Unità d’Italia.

Riprese le moto e la SS81 con altri 31km di guida più rilassante, raggiungiamo Montorio al Vomano porta d’accesso allo splendido Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Il parco comprende interamente la catena montuosa del Gran Sasso ed i Monti della Laga, con la dorsale principale che va dal Passo delle Capannelle a Vado del Sole, rispetto alla quale corre parallele la catena che arriva al valico di Forca di Penne con le vette del Corno Grande (2912m), del monte Prena (2561m), del Monte Camicia (2570m), di Pizzo Intermesoli (2646m) e del Corno Piccolo (2655m). Sotto il Corno Grande si trova l’unico ghiacciaio degli Appennini, il Calderone, dopo il quale le due dorsali si allargano formando la Piana di Campo Imperatore. Il tempo, come spesso accade da queste parti,cambia rapidamente e non appena saliamo nuvole minacciose si addensano all’orizzonte e nel giro di 5 minuti iniziamo a danzare sotto l’acqua. Fortuna che siamo in prossimità del pranzo e quasi per caso troviamo ristoro presso la Trattoria del Turista (loc. Aprati) tel: 0861.950429 ottimo cibo a prezzi onestissimi.

La pioggia non smette e perciò ci rimettiamo in viaggio con le tute anti-pioggia. La guida sotto la pioggia è sicuramente meno appagante rispetto all’asciutto , però se si trova il ritmo giusto ci si può divertire anche in questo frangente.  Raggiungiamo finalmente il Passo delle Capannelle (1300 mt) prendendo poi la SS80 che in un tratto meraviglioso ci porta ad Arischia e dunque verso la pianura dove l’incrocio con la SS17 ci introduce nell’ultimo tratto spettacolare passando per le Gole di Antrodoco. In tutto 43 km molto guidabili, peccato per la pioggia. Gli ultimi 23 km verso Rieti sono più noiosi, fortuna che la pioggia smette e ci consente di asciugarci un attimo nell’ultima sosta prima del rientro a Roma. La SS4 Salaria è il tatto finale di circa 60 km che rapidamente ci consente di tornare alla base, dopo una giornata che alla fine ha superato i 400km!

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