Forcella del Fargno con il suo omonimo rifugio è un punto davvero suggestivo, oseremmo dire romantico, nel cuore dei Monti Sibillini. Il Forcella si trova proprio al confine tra Marche, Umbria; più precisamente tra Fermo, Ascoli-Piceno e Perugia. Percorrere su due ruote le strade che arrivano a questo valico appenninico significa fare lo slalom tra cime montuose, gole e laghi da sogno, ma anche immergersi in luoghi al centro di miti e leggende. D’altronde i Monti Sibillini devono il loro nome proprio a quella Sibilla romana che, dopo la cristianizzazione dell’Impero, sarebbe fuggita tra queste montagne per sfuggire alle persecuzioni contro i pagani. Inoltre durante il Medioevo si diffuse la credenza che tra queste cime si nascondesse un regno magico i cui abitanti si trasformavano periodicamente in mostri. Oggi sarà invece il nostro viaggio verso il rifugio più alto dei Monti Sibillini ad essere leggendario! Questo itinerario si sviluppa nella provincia di Macerata ed è ideale per una gita fuori porta, dal momento che è tranquillamente percorribile nel giro di una giornata.
La strada che conduce fino alla Forcella è un tracciato sterrato partendo da Pintura di Bolognola, mentre salendo in sella da Visso guidiamo su una strada asfaltata fino a Casali e da lì inizia lo sterrato. Lungo il percorso lungo circa 30 chilometri, incontriamo ben 12 tornanti.
Partendo da Ussita, prendiamo al Provinciale 130 verso Via Roma, continuiamo su Frazione Vallanza e saliamo verso il Forcella del Fargno. Presto finisce l’asfalto e la strada diventa alquanto impegnativa. La salita che incontriamo è relativamente dolce, ma comunque lunga e si sviluppa si traverso sul fianco occidentale dei Monti Sibillini. A 1820 metri di altitudine, il rifugio del Fargno è il più alto di tutti i Monti Sibillini. La vista panoramica sarà davvero incredibile, infatti aa queste altezze lo sguardo si perde tra le cime del Monte Vettore e del Monte Rotondo, mentre nelle giornate terse non è inusuale ammirare la maestosità del Gran Sasso e della Majella.
Riprendiamo il percorso e cominciamo la discesa che ci conduce alla provinciale 120. Dalla provinciale risaliamo verso Sassotetto ammirando il paesaggio montano del versante orientale dei Sibillini.
A 1820 metri di altitudine, il rifugio del Fargno è il più alto di tutti i Monti Sibillini. La vista panoramica sarà davvero incredibile che arriva fino al Mar Adriatico. Il rifugio, dall’aspetto di un bunker, è sprovvisto di qualunque servizio come luce, gas e acque, tuttavia il gestore assicura pasti e prelibatezze locali. Il rifugio è un punto di riferimento per escursionisti e bikers che adorano scoprire qualche ora del tutto disconnessa dal mondo. È anche possibile pernottare nel rifugio su prenotazione e il risveglio immersi nell’aurora dei Monti Sibillini fino al Mar Adriatico è davvero un’esperienza unica.
Il clima degli Appennini consente di raggiungere il Forcella e il suo rifugio esclusivamente nei mesi estivi, da giugno ad ottobre. Vi consigliamo di monitorare la situazione prima di decidere di salire in sella.
Sulla Forcella del Fargno non ci sono molte alternative per rifocillarsi, ma una vale per mille. Il Rifugio del Fargno è un’esperienza incredibile sospesa tra il tempo e le vette dei Sibillini. Come già anticipato, la caratteristica del rifugio è di essere del tutto scollegato da fonti energetiche, ecco perché lo consigliamo se non abbiamo troppe pretese. Comunque il menù offre l’occasione di assaporare prodotti genuini di montagna come i funghi, la salsiccia, il bollito di vitella o lo stinco con patate.
Se preferite mangiare prima dell’escursione, allora vi consigliamo il ristorante Montebove ad Ussita. Qui possiamo assaporare la cucina locale rivisitata, arricchita da un servizio cordiale. Tortelli ripieni di carne con granella di noci e salvia sono davvero da provare, ma prima un tagliere di formaggi e salumi con la locale Vissana: il ciauscolo più buono al mondo.
Se invece desiderate chiudere in bellezza l’escursione con un pasto una volta a Sassotetto, possiamo provare il ristorante La patata bollente nella frazione di Sarnano. Qui possiamo provare cucina locale ma ricercata e la specialità non può che essere una patata bollente cotta intera. Da provare è anche la parmigiana alla zucchinette e il maialino alla birra.
Laureata in Lettere Moderne e insegnante di scuola superiore, ho fatto della mia passione per l'Italiano anche un lavoro. Infatti ogni pomeriggio indosso i panni della Copywriter e, decisa a raccontare il mondo, scrivo da diversi anni di turismo e di sosteniblità aziendale. Collaboro con diverse realtà, tra le quali TrueRiders, che mi permette di trasformare l'euforia sulla tastiera in adrenalina su due ruote.
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