Nel cuore della Valle d’Aosta orientale, una delle sue valli turisticamente più celebri e apprezzate: è la Valle del Lys. Dominata dai comuni di Gaby e Gressoney-Saint-Jean, è una delle zone più pregevoli della regione che fa da spartiacque tra Italia e Francia.
Sebbene non preveda particolari sorprese per il pubblico motociclista più esperto, suscita sicuro interesse grazie alla bellezza dei suoi paesaggi. In più, la Valle di Gressoney (questo l’altro modo con il quale è conosciuta) è ricchissima in testimonianze storiche, particolarmente quei castelli che punteggiano di tanto in tanto il panorama valdostano.
La Valle del Lys deve il suo nome all’omonimo fiume, affluente di sinistra della Dora Baltea. Il Lys scorre per appena 38 chilometri, con la sorgente tradizionalmente collocata sul Monte Rosa, a oltre 2.500 metri di quota.
È una vallata di confine, poiché intorno vi si trovano il Vallese (Svizzera) e le province piemontesi di Biella e Vercelli. Gli unici confini interni sono quelli con la val d’Ayas e la vallata fluviale della Dora Baltea.
La presenza del Monte Rosa rende quella del Lys o Gressoney una valle dall’orografia rilevante, con vette ampiamente sopra i 4000 metri. Picco più alto è il Lyskamm Orientale (4527 metri), circa 100 metri in meno del “tetto” del Monte Rosa. Molto alte anche le altre montagne della zona, come il Corno Nero (4322 metri) e la Piramide Vincent (4215 metri).
La Valle del Lys può essere considerata come una delle mete turistiche di maggior rilievo dell’intera Valle d’Aosta. Contribuiscono a questa fama le montagne, ovviamente, con numerosi rifugi e bivacchi d’alta quota.
Tra questi la celebre Capanna Gnifetti, a Gressoney-La-Trinité, lungo il versante regionale del Monte Rosa a una quota di 3647 metri s.l.m.
Una struttura di origine antichissima, inaugurata nel 1876 ma ampiamente rimaneggiata e del tutto ricostruita nel 1967 con la dedicazione a Giovanni Gnifetti, sacerdote e alpinista che per primo scalò la Signalkuppe, la cima del Rosa sul quale si trova la Capanna Regina Margherita.
La valle consta di otto comuni: Pont-Saint-Martin, Perloz, Lillianes, Fontainemore, Issime, Gaby e le due Gressoney, Saint-Jean e La-Trinité, dove ammirare le antiche case in stile walser e i castelli.
Meta d’elezione del turismo locale è Castello Savoia, eclettico edificio di inizio Novecento progettato da Emilio Stramucci su commissione della Regina Margherita di Savoia, moglie del Re d’Italia Umberto I. Circondato da un elegante giardino botanico, il giardino appartiene dal 1981 al patrimonio regionale valdostano.
Il percorso è piuttosto breve, poco meno di 60 chilometri. Percorrere la Valle del Lys in moto attraverso la direttrice nord-sud vi permetterà, partendo da Staffal, di arrivare fino a Champorcher, che da il nome all’altra valle omonima.
Partiamo da Staffal, tra le frazioni più conosciute di Gressoney-La-Trinité dove si innestano molti degli impianti di risalita per le vicine piste da sci dell’Alta Valle d’Aosta. Proseguendo per circa 10 chilometri sulle SR43/SR44 si giunge così a Gressoney-Saint-Jean. Oltre al già citato Castel Savoia, da visitare la Chiesa di San Giovanni Battista e l’interessante Museo regionale della fauna alpina.
Pressoché la stessa distanza ci separa da Gaby, ai piedi del Monte Rosa e dove sorge il bel santuario montano di Vourry dedicato a Nostra Signora delle Grazie. Proseguiamo nell’esplorazione della Valle del Lys giungendo a Lillianes, dove si ammirano le cosiddette pietre a coppelle e l’antico ponte di pietra sul fiume Lys. Meno di 30 km ci separano da fine itinerario: la metà ci fanno arrivare a Bard, dove è possibile visitare l’antico forte militare tra i più estesi d’Italia. Altri 16, oltre a un dislivello di 1027 metri, ci conducono infine a Champorcher: tra le mete che attendo il visitatore, l’imponente castello cittadino e il Parco naturale del Mont Avic.
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