Alessio Murgia è un motociclista appassionato, che nel 2018 decide di partire per Capo Nord, una delle esperienze più belle per chi ama le due ruote. Degli strani sintomi, però, gli impongono uno stop: dopo mesi di accertamenti, scopre che quel formicolio ha il nome più temibile: sclerosi multipla. In tanti si sarebbero arresi, ma non lui: nasce così Moto Therapy, la “Moto Terapia”. Cento giorni in solitaria per raggiungere l’Isola di Man prima, e Nordkapp poi. Un viaggio in compagnia di sé stesso, quasi una catarsi e un voler riscoprire quel ‘senso della vita’ che troppo spesso sfugge nella quotidianità del nostro vivere.
Quella di Alessio non è solo una testimonianza, è un racconto di come si possa – e si debba – guardare oltre l’orizzonte, un po’ come facciamo salendo in sella e cercando sempre la meta più bella. Sono bastati pochi semplici messaggi per capirci, e per chiedere al nostro nuovo amico di farci entrare nel suo mondo.
Alessio, grazie per averci permesso di raccontare la tua storia alla nostra community. Se dovessi scrivere la tua autobiografia, oggi, da dove inizieresti?
Grazie a voi per l’opportunità di raccontare la mia storia. Credo che iniziare dalla svolta che la SM ha dato alla mia vita. Sono sempre stato un giramondo sia per piacere che soprattuto per via del mio vecchio lavoro, ero un Primo ufficiale di macchina su navi da crociera il che mi permetteva di vedere tanti posti in diversi angoli della terra, dall’Alaska alle Hawaii e poi ancora Australia Caraibi Messico e tanti altri.
Moto Terapia: il mondo delle due ruote e della libertà massima che incontra quello della lotta alla malattia. Come riesci a far convivere questi due elementi così distanti?
Non sono distanti per me, anzi camminano di pari passo… la passione per le due ruote mi accompagna da più di 25 anni, la SM mi ha dato uno stimolo in più per osare e non perdere tempo, la SM è una malattia neurodegenerativa e purtroppo ad oggi non esiste una cura, le terapie che seguo e che seguono i pazienti affetti da SM sono mirate a ritardare il progredire della malattia. Ma comunque sia grazie a questi farmaci oggi una persona affetta da SM riesce a svolgere una vita normale, certo non tutti i casi sono uguali e quindi bisogna vivere al meglio ogni giorno.
Dalle navi alla terra, dopo la diagnosi la tua vita è cambiata a 360 gradi. Qual è il sogno nel cassetto di Alessio?
Ho diversi sogni che vorrei realizzare, molti legati a mete da raggiungere in moto altri più semplici ma non vorrei svelarvi troppo anche perché sono un po’ superstizioso su questi ultimi. Però uno ve lo voglio raccontare, sto scrivendo un libro sulla mia avventura e vorrei riuscire a finirlo entro l’anno…
C’è chi si affida agli altri, chi si rifugia nella fede, chi si chiude in sé stesso. Oggi nella vita di Alessio chi è la ‘spalla’ che lo sostiene nelle sfide quotidiane?
In prima linea c’è sempre la famiglia che mi sostiene in tutti i progetti che faccio, poi gli amici quelli veri, quelli che ti conoscono e che mi aiutano nei momenti difficili. Oltre loro mi aiuto anche da solo. Investi in te stesso: è l’investimento che paga i più alti interessi
Parlare di sclerosi multipla è difficile senza scadere nella facile retorica. Qual è il messaggio che vuoi far passare grazie al tuo progetto?
Il messaggio è valido per tutti: non aspettare di ricevere uno schiaffo dalla vita per cambiare, quante volte rimandiamo con la scusa del “lo faccio poi”. Ecco, io non vivo più cosi, mi va di fare una cosa? La faccio!
Oltre a testimonial, sei anche (e soprattutto) un viaggiatore. Ventimila chilometri e 16 paesi dopo, ci fai una classifica dei 5 posti più belli che hai visto in moto?
Una lista impegnativa, più che belli ti direi che vorrei tornarci. La Norvegia sicuramente al primo posto, un paese che mi ha rapito con tutto quel verde e i suoi paesaggi da cartolina, mi sono talmente innamorato che ho passato 30 giorni solo li, ogni angolo mi rapiva, ci sono stati dei giorni che non sono riuscito a spostarmi per più di 20 km, ogni angolo era stupendo. Al secondo posto ti direi Mont-Saint-Michel in Francia: era una meta che sognavo da tanto e la visita è stata stupenda. Terzo ti direi la Polonia, mi ha affascinato come paese per le grandi campagne e la vita semplice nei paesi, e quindi vorrei tornare per visitarla più a fondo. Quarto i Pirenei, è stata l’ultima tappa del mio viaggio e tra quelle stradine di montagna ho trovato villaggi medioevali uno più bello dell’altro. Al quinto posto Douglas sull’Isola di Man, vorrei proprio tornare e rivedere il Tourist Trophy (TT)
Alessio, grazie per aver raccontato su TrueRiders la tua storia di vita e di lotta. Ti vedremo ancora sulle nostre pagine?
Grazie a voi per l’opportunità che mi avete dato di raccontare la mia storia, e mi auguro presto di poter tornare con una nuova avventura, ovviamente in sella!
Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015
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