Codice della Strada e motociclisti: i limiti di velocità

Codice della Strada e motociclisti: i limiti di velocità

Leonardo Anchesi  | 10 Giu 2023  | Tempo di lettura: 5 minuti

Ormai è più che risaputo, per i motociclisti la tentazione di infrangere i limiti di velocità imposti dal Codice della Strada è sempre tanta. Il motore, nella maggior parte dei casi, permette di raggiungere velocità impensabili con un auto, se non avendo a disposizione una qualche supercar da svariate centinaia di mila Euro. In aggiunta, l’accelerazione bruciante che fa vibrare ogni singola cellula del corpo è una sensazione unica, appagante, che può mutare la peggiore giornata nella migliore della vostra vita. Tuttavia, il codice della strada esiste e non è un’opinione. Esiste per un motivo molto semplice: tutelare la collettività degli utenti della strada. La velocità estrema che siete tentati di provare sulle strade aperte al traffico, può diventare molto pericolosa per voi stessi e per le altre persone. Vediamo quindi quali sono i giusti limiti in base al tipo di strada e le sanzioni previste per i trasgressori.

Tante strade, tanti limiti

IS505121827Occhio sempre alla velocità

L’art. 2 del codice della strada classifica i diversi tipi di strade presenti sul territorio nazionale, in base alle caratteristiche costruttive con cui sono state realizzate. Per ognuna di esse l’art. 142 del codice individua il limite di velocità massimo. Attenzione però: ogni ente proprietario di una strada può, in base a particolari situazioni contingenti, abbassare quel limite di velocità. In buona sostanza: tenete sempre bene d’occhio i cartelli.

Autostrade

IS1141048773L’autostrada è sempre contraddistinta dalla cartellonistica verde

Strada extraurbana o urbana a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico invalicabile, ciascuna con almeno due corsie di marcia, eventuale banchina pavimentata a sinistra e corsia di emergenza o banchina pavimentata a destra, priva di intersezioni a raso e di accessi privati, riservata alla circolazione di talune categorie di veicoli a motore e contraddistinta da apposita segnaletica a sfondo verde. Il limite di velocità massimo su questo tipo di strada è di 130 km/h. Se munita di tre corsie per senso di marcia il limite può essere innalzato a 150 km/h.

Strade extraurbane principali

Strada a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico invalicabile, ciascuna con almeno due corsie di marcia e banchina pavimentata a destra, priva di intersezioni a raso, con accessi alle proprietà laterali coordinati, contraddistinta dagli appositi segnali di inizio e fine. In questo caso il limite di velocità è di 110 km/h.

Strade extraurbane secondarie

IS689819118L’extraurbana secondaria è il tipo di strada che amano i motociclisti

Strada ad unica carreggiata
con almeno una corsia per senso di marcia e banchine, probabilmente il tipo di strada che interessa di più a tutti i biker. Limite: 90 km/h.

Strade urbane

Sono tutte quelle strade che rientrano all’interno di un tessuto urbano, segnalato con i cartelli di inizio e fine del centro abitato. Limite di 50 km/h che, in caso di strade urbane di scorrimento, può essere innalzato a 70 km/h.

Uno sguardo alle sanzioni: motociclista avvisato…mezzo salvato!

Ma quali sono le sanzioni per i motociclisti che infrangono i limiti di velocità previsti dal codice della strada? L’art. 142 prevede quattro distinte ipotesi sanzionatorie, in base all’entità della violazione. In parole povere: più si supera il limite, più alta sarà la sanzione. In aggiunta, sono previste alcune sanzioni accessorie e discipline specifiche, come per esempio per i neo-patentati. Cerchiamo di capirci qualcosa di più.

La sanzione più bassa: la violazione è entro i 10 km/h

Il primo tipo di sanzione si ferma all’eccedenza sul limite di 10 km/h. In questo caso la multa sarà da 42€ e a 173€, senza ulteriori conseguenze.

Seconda ipotesi: si sale di prezzo

La seconda sanzione prevista scatta fra i 10 km/h e i 40 km/h di eccedenza. Sanzione amministrativa: da 173€ a 694€. Anche in questo caso patente salva, ma meno 3 punti dal totale.

Terza ipotesi: si incomincia ad andare a piedi

La terza ipotesi (eccedenza da 40 km/h a 60 km/h) incomincia già a prevedere una multa da 543€ a 2.170€ (che legnata!) e la sospensione della patente da uno a tre mesi e meno 6 punti. Attenzione: qualora dovessero beccarvi in moto in questa situazione, vi verrà sospesa qualsiasi patente voi abbiate, comprese quelle professionali. Quindi, qualora la patente vi servisse anche con altri veicoli, tenetelo a mente.

Ultima ipotesi: sta volta fa proprio male!

Oltre i 60 km/h di eccedenza la sanzione è veramente pesante: multa da 845€ a 3.382€ e si va a piedi per un tempo che può essere compreso tra sei mesi e un anno e decurtazione di 10 punti.

Ma non finisce qui: ipotesi particolari

I casi particolari di sanzioni sono tanti, ma che interessano i motociclisti son due in particolare. Qualora infatti vi becchino, nel giro di due anni, a commettere nuovamente il terzo tipo di sanzione, la sospensione delle patente sarà da otto a diciotto mesi. Qualora invece replichiate la sanzione più grave entro due anni la sanzione accessoria è la revoca della patente. In altre parole: si ricomincia da capo alla scuola guida! Ultimissima raccomandazione: occhio qualora siate neopatentati; le sanzioni sono ancora aumentate.

Le ultimissime raccomandazioni che salvano il biker disattento

IS1356970456La postazione dell’autovelox deve essere sempre ben visibile

Quindi, in primis, occhio sempre ai cartelli dei limiti di velocità e, per quanto possibile, attenetevi al valore indicato; per l’ipervelocità di sarà sempre la pista. Seconda cosa, non meno importante: le sanzioni previste dall’art. 142 del codice possono essere comminate dalle forze dell’ordine solo tramite l’utilizzo di un autovelox omologato che, per legge, deve essere sistemato in modo ben visibile e segnalato a una distanza ragionevole della postazione. Quindi, attenzione agli autovelox “mimetici” o cose simili: in quel caso, infatti, qualora veniste sanzionati, sarà sempre possibile fare ricorso al TAR o al Giudice di pace, ovviamente dopo che vi sarete muniti di una prova fotografica della fantasiosa postazione.

Leonardo Anchesi
Leonardo Anchesi

Garfagnino DOC e Sardo di adozione, sono uno storico dell’arte (da qualche anno) e biker sin dalla più tenera giovinezza. Ho iniziato a collaborare con TrueRiders nel 2023 per mettermi in gioco nel campo della scrittura e ho voluto cominciare scrivendo di qualcosa che amo particolarmente: la moto e tutto ciò che le ruota attorno.



Articoli più letti

©  2024 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito Fytur