Multipasso, giorno 7 - Dal Lago di Como a Moncalieri

Multipasso, giorno 7 – Tra laghi e passi

Redazione TrueRiders  | 28 Giu 2016  | Tempo di lettura: 4 minuti

Dalla calma della montagna al caos infernale del traffico in tangenziale! Riassumiamo così la settima (e terzultima) tappa del #Multipasso di Marco Boccaccio aka BuonaStrada – Diario di Viaggi in Moto.

Dal Lago di Como, passando per lo splendido Spluga e il Nivolet, si riscende verso Torino e Moncalieri, dove ci aspetta una pausa… amichevole!

Giorno 7 – Dal Lago di Como a Moncalieri

  • Km 563
  • Carburante: 34 €
  • Alloggio: stasera ospite

Stamattina svegliarsi è stato difficile! Al campeggio si stava veramente bene. Già dalle prime ore del mattino gli uccelli di varie specie cinguettavano tutti in modo diverso. Comunque già alle 7:30 ero operativo! Moto carica e via per un altro giorno di tornanti e curve.

In programma oggi il Passo dello Spluga e il Colle del Nivolet nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, in Piemonte. Faccio rifornimento di benzina e caffè ed inizio a salire per lo Spluga, la giornata è perfetta c’è un sole da Salento. La salita sul monte è eccezionale, molte curve scavate nelle rocce, gallerie e cascate. Raggiungo la vetta in un battibaleno. Non c’è traffico e purtroppo nessun motociclista! Sarà l’ora! In cima una piccola diga e degli alberghi in fase di apertura. Giusto il tempo di prendere un caffè e continuo il passo che mi porterà in Svizzera. Durante la discesa vedo da lontano degli esseri “non identificati” che attraversavano la strada. Aumento il passo per capire meglio, ma al mio avvicinamento sparivano. Decido di fermarmi spegnere la moto e attendere in silenzio. Eccole che rispuntano dalle loro tane, erano delle marmotte!

Cerco di avvicinarmi senza far rumore, e riesco a scattare qualche foto. Trascorro con loro qualche minuto giusto per lo scatto perfetto. Ma non ne vogliono sapere… Rintanano nuovamente! Forse è il caso di continuare la mia marcia. La distanza dalla mia posizione al Colle del Nivolet sono circa 420 km, tempo stimato 7 ore circa. Dato corretto, visto che dovevo attraversare il Lago Maggiore, Lago d’Orta e parchi naturali adiacenti. Avrei impiegato meno se avessi preso l’autostrada, ma non era il caso. Mi metto in modalità “uscita domenicale” e tra paesini qualche bosco e autovelox, raggiungo nel primo pomeriggio il Gran Paradiso. Prima di imbucarmi nella valle, chiamo degli amici di Moncalieri, li informo che sono in zona, mi comunicano che questa sera a cena si mangerà pesce al forno e spaghetti ai frutti di mare. Confermo la mia presenza e di conseguenza anche il letto per questa notte. Programmata la serata, è ora di salire sul Nivolet per raggiungere la vetta; basta prendere la SP460 direzione Ceresole Reale e non mollarla più; anche perché bisogna riprenderla per tornare indietro. Durante il tragitto chiedo alla gente del posto se l’accesso fino al rifugio in cima è aperto. Mi confermano che la strada è chiusa fino alla prima diga. Scende un po’ di sconforto ma decido di salire.

Sulle montagne ancora il ghiaccio sulle pareti, capisco subito che il posto è bellissimo dai tornanti che si vedono da giù fino a quasi la cima. Raggiungo la prima diga e parcheggio. Scatto delle foto, ma la tentazione è tanta per salire ancora in alto. Sarebbe un peccato, sono arrivato fino a qui e non arrivare ai 2620 m. Rischio! Supero le transenne e inizio a “torneggiare” tra la strada stretta e come guard rail il ghiaccio. Vedo giù un motociclista che si blocca alle transenne e gli faccio il gesto di salire. Continuo la salita con molta prudenza, l’asfalto è asciutto c’è il sole, in alcuni punti delle piccole frane e pezzi enormi di ghiaccio caduti dalle pareti. Arrivo nel punto più alto. Un centinaio di metri più avanti un escavatore parcheggiato in mezzo la strada per evitare il passaggio dai fuori legge come me. In quel punto la strada inizia a scendere fino al rifugio, chiuso.

Mi fermo sulla piazzola e mi godo lo spettacolo, sono felice! E anche il motociclista che si era convito è arrivato fino a qui, il sorriso sulla sua faccia diceva tutto. Trascorriamo dei minuti insieme con scambi di foto e il racconto del #‎multipasso. Sono le 16:30, dai 2.620 m a Moncalieri ci vogliamo 3 ore e mezza. È il caso di riprendere la marcia. Gli spaghetti mi aspettano!

Rifaccio tutta la SP460 a ritroso fino a raggiungere la tangenziale di Torino nell’ora di punta! Ho detto tutto! Dalla pace della natura al traffico e code infernali! Mi metto sulla corsia di emergenza e a passo lento vado avanti. Fino quando noto un motociclista fermo. Gli chiedo se ha bisogno, mi spiega che la sua Monster del 1997 ha dei problemi sul freno davanti: la pinza fuma! Ho ritirato la moto adesso dal meccanico!

Prendo gli attrezzi e svito il perno del registro pompa della leva. Sistemato! Mi ringrazia e ci salutiamo. Finalmente arrivo a Moncalieri! Per il resto gli spaghetti e il rombo al forno hanno chiuso una giornata faticosa e intesa. Da domani in picchiata verso la Puglia.. Coast to coast verso le splendide Cinque Terre, in Liguria!

Marco Boccaccio

BuonaStrada – Diario di Viaggi in Moto

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