La strada di montagna del Col de Furfande si sviluppa in parte sul cemento, per poi trasformarsi in un tracciato sterrato che finisce a quota 2500 metri. Il punto d’arrivo è un piccolo spiazzo affacciato sulle bellissime cime del Parco Naturale Regional du Queyras e per raggiungerlo vi assicuriamo un viaggio incredibile tra epoche geologiche, tradizioni rurali e castelli da fiaba medievali.
L’itinerario che vi suggeriamo alla volta delle Alpi Francesi parte da Torino e prevede il pagamento di pedaggi. Partendo dal capoluogo piemontese, imbocchiamo la A32/E70; imbocchiamo l’uscita 9-Oulx Circonvallazione per poi mantenerci sulla SS24 e prendere la N94 in direzione di D902A a Guillestre, in Francia. Il tragitto fino a questo punto richiede circa due ore; altre due sono quelle che invece vi portano alla seconda tappa. Infatti a Guillestre prendiamo la D902 fino ad Arvieux, la nostra destinazione. Continuiamo in direzione sudovest lungo la D902 e poi ci immettiamo sulla D947, seguendo le indicazioni per Château-Ville Vieille/Aiguilles/St Véran. Quando incontriamo una rotonda, prendiamo la prima uscita e seguiamo la D5 in direzione St Veran/Molines-en-Queyras.
In circa mezz’oretta siamo a Saint-Véran en Queyras. Continuiamo lungo la strada D5 in direzione di Arvieux e proseguiamo fino alla nostra destinazione, Col de Furfande, per un’ora. A questo punto potete decidere di tornare alla casa base oppure di fermarvi qui per un fine settimana fuori porta. Il viaggio di ritorno per Torino richiede altre 3 ore e per raggiungerla prendiamo la D902 e D902A in direzione di N94 a Guillestre; poi guidiamo lungo la SS24 e la A32/E70 in direzione di Corso Regina Margherita a Torino.
L’itinerario attraverso il colle si sviluppa all’interno del Parco Naturale Regionale del Queyras. Si tratta di un territorio ancora fortemente rurale, la cui importante paesaggistica e culturale è riconosciuta a livello internazionale; i suoi oltre 65.000 ettari sono la casa di marmotte, camosci, lepri e galli cedroni. Boschi, gole e laghi di montagna rendono poi quest’area protetta una meta ideale per gli amanti dell’escursionismo. Non solo, essendo una stazione sciistica molto famosa e contando su un manto piuttosto asfaltato, il Col de Furfande è percorribile tutto l’anno. Ci sono interessanti tappe che meritano una visita anche dal punto di vista storico, architettonico e culturale.
Scorcio di Saint Véran, il borgo più alto d’Europa
Il Parco Regionale ospita diversi villaggi tradizionali; il più importante e imperdibile è quello di Saint Véran. Eletto uno dei più bei villaggi di Francia, è anche uno dei comuni più alti d’Europa a 2.042 metri di altitudine. Il valore di questo piccolo borgo risiede soprattutto nelle architetture tradizionali che testimoniano l’antica vocazione rurale del luogo. Pittoreschi chalet con tetti a fusti, casette con coperture in ardesia e una chiesetta nobilitata a monumento storico, incorniciano una visita che non può che terminare al Museo di Soum, sorto nella casa più antica del paese. In Saint Véran è poi una rinomata località sciistica.
Anche l’imponente Chateau Queyras merita una visita. La fortezza medievale sorge nella località di Château-Ville-Vieille, nel cuore della regione francese che va dalla Provenza alla Costa Azzurra. Il castello, oggi chiamato anche Fort Queyras, è arroccato su un crinale che domina l’intera città sin dal XII secolo; è una proprietà privata, ma aperto al pubblico per una visita. Nei pressi di Chateau Queyras potete trovare installazioni multimediali che possono aiutarvi a fare un viaggio nella storia geologica delle Alpi Francesi, alla scoperta del sistema di formazione di queste montagne.
Non c’è che dire: si tratta di un viaggetto alquanto lungo. Ecco perché una bella pausa pranzo immersi nella natura o nei pittoreschi borghi della zona ci sta tutta!
Laureata in Lettere Moderne e insegnante di scuola superiore, ho fatto della mia passione per l'Italiano anche un lavoro. Infatti ogni pomeriggio indosso i panni della Copywriter e, decisa a raccontare il mondo, scrivo da diversi anni di turismo e di sosteniblità aziendale. Collaboro con diverse realtà, tra le quali TrueRiders, che mi permette di trasformare l'euforia sulla tastiera in adrenalina su due ruote.
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