Val di Daone e Diga di Malga Bissina

Val di Daone e Diga di Malga Bissina

Redazione TrueRiders  | 09 Mag 2022  | Tempo di lettura: 4 minuti

Annalisa torna a raccontarci uno dei suoi viaggi in moto, stavolta nel cuore del Nord Italia, tra nevi, laghi, dighe e passi d’autore!

Oggi vi racconto di un altro dei miei giri preferiti. Si trova nella mia personale categoria dei giretti no stress, che faccio quando ho mezza giornata libera ed ho voglia di andare a vedere la prima neve della stagione. O l’ultima. È un giro ad anello, di circa 150 km, in Val di Daone, con partenza ed arrivo a Riva del Garda (TN) ma con una piccola deviazione, che porta ad una strada che finisce.

Amo le strade che finiscono. È come se mi dicessero: stavolta sei davvero arrivata. È un giretto che amo fare in solitaria. Sfidando il clima rigido di una valle tanto bella quanto fredda. Tanto che d’inverno ci si va per scalare sulle cascate ghiacciate (ma questa è un’altra storia).

Passo del Ballino

La partenza è da Riva del Garda, imboccando la SP del Monte Tombio direzione Passo Ballino, 750 m, costeggiando il bellissimo e verdissimo lago di Tenno (550 m).

Strada fantastica. Serie di curve non banali. Poco trafficata a parte ovviamente luglio ed agosto. Si prosegue fino a Fiavè, si passa cautamente dal piccolo abitato e ci si raccorda con la SP del Duron, ed in breve si giunge all’omonimo Passo, immerso nel bosco, a 1010 Mt.

Passo Duron

Da qui, una discesa entusiasmante, che in pochi chilometri, 9 per l’esattezza, porta ad incrociare la Statale del Caffaro. Qui si svolta a sinistra in direzione Tione. Qualche galleria, occhio all’asfalto sempre umido anche in estate se la giornata non è delle migliori, ed eccoci alla rotonda. Si prende per Daone, rimanendo inizialmente sempre sulla Statale del Caffaro, che ci regala un paio di curvoni da Gran Premio appena fuori Daone. Occhio alle indicazioni, da Tione a Daone sono una quindicina di km. Ma la deviazione a destra è quando meno ve l’aspettate.

Dal piccolo paese di Daone, dove qualche anno fa è stato anche girato un docufilm spassosissimo sulle donne del paese, la nostra strada sarà, curva dopo curva, sempre più bella e ricca di panorami mozzafiato e sorprese. Sono circa 21km che si snodano nella val di Daone, verdissima, attraversata dal fiume Chiese. Ricca di pascoli e di rocce granitiche.

Nella parte più ampia della vallata, troviamo il laghetto artificiale di Boazzo, a 1224 m. Siamo nel cuore del Parco Naturale dell’Adamello Brenta, e già le cime dell’Adamello, si mostrano in tutta la loro maestosa bellezza, in fondo alla Val di Fumo. Quella è la meta! Ora la strada si fa più impegnativa, piccoli tornanti si snodano tra massicci di granito, gallerie non illuminate, e su e su, tra boschi, corsi d’acqua e cascate. L’aria si fa sempre più frizzante, e finalmente, eccola!

La diga di Malga Bissina, a 1790 m. Ora l’Adamello è stupendo ed occupa tutto l’orizzonte. Qui ovviamente la strada finisce, e un bellissimo sentiero prosegue fino al Rifugio Val di Fumo (ma anche questa è un’altra storia).

Qualche foto scattata con le dita abbastanza provate dalle temperature (l’ultima volta che ci sono andata era il 12 novembre dell’anno scorso), e via, verso casa.

Diga di Malga Bissina moto

Ovviamente si torna da dove si è venuti, ma il panorama è così differente in discesa, che regala nuovi scorci e nuove prospettive. Una volta di nuovo sulla Statale del Caffaro, la temperatura sembra migliorare.

Si gira a destra per Storo, costeggiando il Chiese. Quando mani e piedi sembrano aver ripreso sensibilità, una volta a Storo, si attraversa l’abitato, già in ombra, e ci si inerpica per 9 lunghi ed impegnativi chilometri, sulla Statale di Loppio/Val di Ledro, fino al Passo D’Ampola, 747 m.

Passo d'Ampola

La strada è scavata in un canyon, umido anche l’estate. Bello e spettrale. Mani e piedi di nuovo tornano insensibili finché non ci si affaccia, finalmente, sul Lago di Ledro a 655 m. Lago che si costeggia interamente e piacevolmente, da Nord a Sud. In località Besta, a Sud, da poco, è stata installata una panchina gigante.

Si raggiunge a piedi, in circa 10 minuti, percorrendo un sentiero che parte dal parcheggio del Best Ledro Camping, e si gode di una vista spettacolare di tutto il lago e delle montagne circostanti (queste foto le ho scattate in occasione di un altro giro, a fine settembre).

Panchina gigante

Il rientro per Riva del Garda è di una ventina di chilometri piacevoli, con qualche tornante, e la galleria Agnese, tutta in discesa, lunga km 3,6 km che sbocca proprio dove abbiamo iniziato il giro, all’intersezione con la SP del Monte Tombio. Più ad anello di così!

Redazione TrueRiders
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