Unire il viaggio in moto all’escursionismo in montagna: il modo migliore per vivere le più belle aree naturali protette del nostro Paese. In particolare, oggi andiamo a esplorare il Parco delle Orobie Bergamasche, grande parco montano forestale in Lombardia, che si innalza verso le Alpi.
La zona è quella compresa tra l’area delle valli bergamasche Seriana, Brembana e di Scalve (a sud) e la Valtellina (a nord). Il gruppo montuoso che fa parte di questa zona supera i tremila metri di altitudine: la montagna più alta è Pizzo Coca (3050 metri), seguita da Pizzo Redorta e Punta Scais (3038 metri). Nelle valli che compongono questo parco, una inestimabile varietà di flora e fauna, e paesaggi immensi che si affacciano su punte spesso innevate.
È proprio da queste parti che ci dirigeremo!
L’itinerario che ti proponiamo puoi intenderlo come semplice percorso in moto verso le montagne – tra andata e ritorno ti occuperà poco più di due ore in sella – oppure come parte di una bella gita moto + escursionismo alla conquista delle cime delle montagne delle Alpi Orobiche.
In quest’ultimo caso, prepara il tuo equipaggiamento da trekking; noi ti diremo le indicazioni per la strada in moto, e infine le informazioni su come affrontare la salita sulle principali vette della zona.
Cominciamo con il viaggio su due ruote; poi ci occuperemo del viaggio su due gambe!
La partenza è da Bergamo, preferibilmente di buon mattino se decidi di proseguire a piedi con l’escursione. La mèta è il comune di Valbondione (in particolare la frazione di Pianlivere), da dove tornerai percorrendo la stessa strada.
La direzione è verso la Val Seriana: imbocca la Strada Provinciale SP35 che attraversa Alzano Lombardo e ti porta a Nembro. Qui il percorso, che costeggia il fiume Serio, diventa Strada Statale SS671.
Prosegui dritto superando Albino, Gazzaniga, Vertova. Tieni a mente che le cascate della Val Vertova sono un bel luogo per una breve passeggiata: una buona idea per spezzare il tuo viaggio di ritorno.
Una volta arrivato alla località Ponte della Selva, non svoltare a sinistra ma tieni la direzione diritta, continuando a risalire il corso del Fiume Serio. La strada ti farà attraversare i verdi boschi del Parco delle Orobie Bergamasche, arrivando fino al Comune di Valbondione.
Da qui, sali fino alla fine della strada, cioè nella frazione di Pianlivere: è il termine ultimo del percorso carrozzabile. Da qui, se vorrai proseguire, sarà con gli scarponi!
Una volta arrivato, puoi fare una passeggiata nel paese di Valbondione e poi ritornare verso Bergamo, oppure puoi spegnere la moto e prendere il tuo equipaggiamento da montagna per salire sulle splendide vette che si aprono intorno a te.
Ti diamo tutte le informazioni per metterti in cammino, e rendere completo e indimenticabile questo viaggio alla scoperta del Parco delle Orobie Bergamasche!
L’ascensione al Pizzo Coca è consigliabile da effettuare in due giorni, con pernottamento al Rifugio Coca.
La partenza a piedi è da Pianlivere (970 m.s.l.m.) sul sentiero 301; in due ore e mezza si percorrono circa mille metri di dislivello e si arriva al Rifugio Coca.
L’indomani, il percorso è semplice fino al Lago di Coca (2108 metri). Da qui in poi la tratta diventa più alpinistica ed è consigliata se sei allenato: sali fino alla Bocchetta dei Camosci e poi in cima verso il Pizzo Coca, che con i suoi 3050 metri di altitudine è la cima più alta delle Orobie Bergamasche.
Anche per salire al Pizzo Redorta è meglio dividere in due giorni l’ascensione, appoggiandosi per la notte al Rifugio Baroni al Brunone.
La partenza è da Fiumenero (poco prima di Valbondione) sul sentiero 227. Dopo un tempo di circa 4 ore e un dislivello di 1500 metri si arriva al Rifugio Baroni al Brunone.
Il secondo giorno, il percorso è leggermente più breve ma si fa più difficile (consigliato per esperti). Sul sentiero 252 si sale alla Vedretta di Scais, poi alla Bocchetta di Scais e infine lungo la Cresta Nord fino al Pizzo Redorta, che è la seconda cima più alta del Parco delle Orobie Bergamasche, alla pari con Punta Scais (3038 m.s.l.m.).
Punta Scais è una cima che si trova in mezzo ai pizzi Coca e Redorta: si può raggiungere dalla via che passa dal Rifugio Coca e dal laghetto di Coca, oppure facendo tappa al Rifugio Baroni al Brunone.
Quale che sia la strada che scegliete, è consigliato avere preparazione ed equipaggiamento alpinistico: le vette delle Alpi Orobie richiedono molto impegno, ma in compenso ricambiano regalando paesaggi spettacolari e un’esperienza memorabile.
Itinerario più facile dei precedenti, il Sentiero Naturalistico Antonio Curò è un lungo percorso escursionistico che collega il Rifugio Curò (al di sopra di Valbondione) al Passo del Vivione, sulle Alpi Orobiche Orientali.
Anche questo, è un tracciato che offre un grande spettacolo paesaggistico e naturalistico, e data la lunghezza è da spezzare in due giornate, con pernottamento al Rifugio Tagliaferri.
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