La terza tappa di Sali a Borgo si è conclusa. Ora possiamo inserire anche Morimondo, Orta San Giulio e Ricetto del Candelo nella lista dei borghi in Italia da non perdere, sia per le bellezze paesaggistiche che per le tradizioni locali. A cavallo tra Lombardia e Piemonte, questa volta il nostro testimonial ha incontrato tracciati più pianeggianti rispetto alle due tappe precedenti, ma segnati da corsi d’acqua ed esperienze indimenticabili. Scopriamo allora insieme gli incontri, le esplorazioni e le golosità che hanno caratterizzato questa terza e penultima tappa di Sali a Borgo.
Questa seconda edizione del progetto, promossa dall’Associazione I Borghi più belli d’Italia e ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori), organizzata da Ecce Italia e Valica in collaborazione con True Riders e sponsorizzata da Europ Assistance Italia, ha puntato alla promozione di un turismo 100% Made in Italy di qualità, nel rispetto del distanziamento sociale imposto dall’emergenza Covid.
La terza tappa di Sali a Borgo ha confermato nuovamente quanto il nostro paese vanti gioielli storici e artistici immersi in cornici naturalistiche mozzafiato, ideali per alternare ai brividi della due ruote pause rigeneranti e rilassanti. Le tre cittadine incontrate dal Parods durante questo itinerario hanno offerto al nostro centauro d’eccezione momenti di profonda spiritualità… un’altra di quelle esperienze appartate, ma incredibili che solo l’Italia custodisce. Ma andiamo per tappe e seguiamo il diario di viaggio di Sali a Borgo.
Le ampie strade bianche della Pianura Padana (e qualche sterrato accuratamente cercato) hanno condotto le due ruote di Roberto Parodi al cospetto di un edificio imponente, nascosto tra i tetti dell’abitato e allo stesso tempo esaltato dal paesaggio circostante. Si tratta della rinomata Abbazia di Morimondo, un capolavoro del XII secolo voluto dai frati cistercensi.
Parcheggiata la moto, la nostra guida è stata subito accolta calorosamente dal vicesindaco di Morimondo, il comune in provincia di Milano che prende il nome dall’omonima abbazia. La prima visita del Parods non ha potuto che tenersi proprio all’interno del complesso religioso. Oltre alla sua innegabile solennità, l’abbazia rappresenta un unicum nell’architettura cistercense in quanto fu realizzata secondo stilemi gotici. La visita in questo meraviglioso complesso medievale assorbe i visitatori per qualche ora. Pertanto, riemerso da un interessante viaggio nel tempo e nell’arte, è arrivato per il Parods il momento della pausa pranzo… diciamolo: uno dei momenti preferiti di questo format.
La trattoria di Coronate, appena fuori Moribondo, ha accolto il nostro centauro con un pasto prelibatissimo a base di fuagrà, un prodotto tradizionale lavorato nella vicina zona di Mortara. L’antipasto è consistito in una terrina di fuagrà con raspadüra, un formaggio grana tipico del lodigiano e caratterizzato dalla tecnica della raschiatura. Anche il primo piatto è stato rigorosamente a base del prodotti tipici: dei fantastici tagliolini con ragù di fuagrà e quaglia hanno deliziato il palato di Parodi, pronto a rimettersi in moto.
Curve sinuose che percorrono il profilo lacustre hanno anticipato lo spettacolo che si è aperto dinnanzi a Roberto, quasi giunto ad Orta San Giulio: un paese di 1200 abitanti in provincia di Novara. Il meraviglioso borgo, uno dei più belli d’Italia, è caratterizzato da vicoli in pietra che arrivano a sfiorare lo specchio d’acqua. Non è un caso se il borgo è anche detto “acquerello di Dio”; un soprannome davvero degno, a giudicare dal racconto social di Roberto. Passeggiare in questa cittadina rievoca atmosfere incantate che si trasformano in attimi di solennità una volta approdati all’isolotto San Giulio.
Appena sbarcato sull’Isola di San Giulio, il Parods è stato subito accolto dall’imponente facciata del monastero delle suore di clausura che domina l’intera superficie emersa. Guidato da una guida locale, il nostro Roberto ha visitato la chiesa, dedicando particolare attenzione all’area riservata alle suore di clausura durante le messe domenicali. L’isolotto disabitato, al centro di un lago, che amplifica la scelta delle suore di clausura ha suscitato nel Parods un profondo momento di suggestione, tanto da spingerlo a dedicare una diretta alle riflessioni sulla spiritualità. Ripreso il battello, tornato sulla terraferma, il nostro avanguardista delle due ruote si rimette in sella alla volta di Ricetto del Candelo.
La Baraggia di Candelo, una riserva naturale che occupa l’altopiano in provincia di Biella, accoglie la moto di Roberto Parodi in tutta la sua selvaggia bellezza e introduce il viaggiatore all’incantevole e incontaminato borgo di Ricetto di Candelo. Si tratta di un borgo unico nel suo genere, ad iniziare dalla fortificazione che non fu voluta da un signore locale, bensì promossa dalla stessa comunità con lo scopo di proteggere i propri beni in tempo di guerra e conservarli in tempo di pace. In virtù di tale funzione il borgo non è mai stato abitato in pianta stabile e dunque, oggi, vanta ancora l’aspetto originale che lo rende un caso raro a livello mondiale.
Appena giunto, il Parods è stato accolto dal sindaco Paolo Gelone che ha illustrato le bellezze della cittadina e il suo impegno per richiamare turismo di qualità a Ricetto. Dopo questo interessante incontro, il nostro motociclista preferito si è gettato con i piedi sotto un tavolo, quello della Trattoria D’Oria. E il cibo è stato un fil rouge durante l’intera sosta a Ricetto di Candelo. Infatti qui il Parods ha incontrato Roberto, responsabile locale di Slow Food, che ha fatto assaggiare al nostro testimonial squisiti prodotti locali e sostenibili. Dai peperoni all’olio di noci, dal burro dell’alta Valle dell’Elvo al lardo con le castagne (ben trentatré varietà di zona), guardare i video su Instagram del Parods fa davvero venire l’acquolina in bocca!
E allora cosa aspetti? Corri a sfogliare i post di questo diario di viaggio digitale sui profili social ufficiali del Parods e di TrueRiders. E se ti fossi perso le esperienze delle prime due tappe, dai un’occhiata qui:
Laureata in Lettere Moderne e insegnante di scuola superiore, ho fatto della mia passione per l'Italiano anche un lavoro. Infatti ogni pomeriggio indosso i panni della Copywriter e, decisa a raccontare il mondo, scrivo da diversi anni di turismo e di sosteniblità aziendale. Collaboro con diverse realtà, tra le quali TrueRiders, che mi permette di trasformare l'euforia sulla tastiera in adrenalina su due ruote.
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